ASSENTEISMO, ASTINENZA, SPORCACCIONE, COGLIONCELLO.




D’improvviso m’è venuto il dono della sintesi. Non c’ho un cazzo da dire. Lasciatemi stare. No vabbè, rimanete. Tu. Tu sei maschio. Puoi andare. Le femmine possono rimanere, è inteso. Avvicinatevi, parliamo. Di che? Ne succedono di robe, ma le vedono tutti. Inutile star qui a raccontarle. Se ne potrebbe discutere l’interpretazione. Fare un po’ di diatriba. Ti scoccia se risalgo il tuo interno coscia con la mia mano? Così. Che significa quel sorriso? Il dibattito è salutare, ma poi ti tocca interrompere qualcuno. Qualcuno d’altro parlerà sopra il livello della tua voce. Diventa un teatrino. Poi t’innervosisci. Allora ti metti in silenzio. Lasci che si sfoghino. Il chiasso ti da fastidio. Mettiti a fissare un oggetto esterno, per estraniarti. Autoipnosi. Entra una tizia con un bel petto, abbondante. Ti verrà il torcicollo. Attento a non farti cogliere in flagrante. Stacca lo sguardo di tanto in tanto. Poggialo su quella tizia coi capelli corti. Notevole. Stanno continuando a parlare gli altri? Si. Lasciali fare. Sto dentro una bolla d’aria. Ascolto il fondo di due conchiglie. Mi gira la mente.

Quanto può durare l’assenza di pensiero?

Caro, sono tornata!

Fanculo, già qui.

Un avviso attraverso la filodiffusione. E’ severamente vietato l’assenteismo nei luoghi pubblici. Non estraniarsi dalla realtà.

Mi tirano per la manica.

E’ l’Inghilterra. (ahahahah).

Una risposta a “ASSENTEISMO, ASTINENZA, SPORCACCIONE, COGLIONCELLO.”

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