Bè, VAFFANCULO

Non so se esista, o semplicemente non ne sono a conoscenza, probabilmente perché una volta pensato, non è poi rimasto poi il tempo per coniarlo, ma dovrebbe essere in circolazione, tra savane aride e verdi colline d’Africa, un proverbio che fa più o meno così.

“ Non cosa saggia stuzzicare leone per vedere se lui affamato”.

Ecco, allo stesso modo, prendendo spunto da queste parole forse mai dette, o uscite a mozziconi da un incauto negretto a mozziconi dentro la boccuccia di un leone (eh si! Era affamato!), mi stavo in questi giorni, ultime settimane?, mesi?, anni? per l’intera vita? chiedendo, quanto sia cauto, utile, sportivo, leale, proficuo, stuzzicare qualcuno (amico, flirt, presunto amante, amante, innamorato, amore non corrisposto, amore a gonfie vele, coniuge, un sentimento di varia sorta insomma..) per verificarne l’interesse (di vario genere) nei vostri confronti.

Esiste umanamente, a meno che non sia un caso di esclusiva mia competenza, una tipologia di rapporto in cui vi è un elemento trainante e un secondo che segue perennemente a rimorchio.

Del tipo. Rispondi se interpellato. Presenzia se chiamato in causa. Esisti se la tua esistenza viene richiesta. All’interno di questa stessa classificazione poi, sono individuabili una serie di varianti in intensità, derivanti dal tornaconto, profitto, utilizzo, scopo e motivazione che il secondo, colui che segue a ruota, ottiene, fa, da, giustifica. Si può andare da un delittuoso rapporto sanguisuga, di comodo, di un approfittare vero e proprio, di presenza legata esclusivamente ad un utile, alla fase intermedia, un piacevole passatempo, al livello più alto. Il rapporto sentimentale vero e proprio, non equamente diviso.

In tutti i casi, vi è sempre una macchia imperante.

Dalla perdita d’olio motore, allo schizzo di pozzanghera, alla patacca di sugo.

Niente camicie linde quindi, ma uno potrebbe anche sopportare.

Una , due. Ma è quando la tipologia, comincia a diventare una costante, quando non vedi nessuno al tuo fianco o nel più fortunato dei casi, davanti, ma hai solo persone che stanno al fresco posteriore della tua ombra, che il dubbio inizia a insinuarsi.

E non è tanto, il lasciar perdere tutto che ti sale al cervello, (se hai la sensibilità e gli zuccheri alti, le soluzioni estreme non sono compatibili al tuo DNA) ma appunto il tarlo, il cruccio, se sia appunto cosa saggia, lo sbattersi leggero o pesante, per attendere, recuperare, trarre in salvo, estrarre dalle macerie, chi ti sta a cuore, a testa, a pelle o per lo meno non sulle palle.

E volendo lasciar perdere quanto accessorio al già non ebbro momento, mancate risposte e ricerca di motivazioni e cause e giustificazioni e  sensi di inadeguatezza, è proprio, il che fare, come comportarsi, il primo assillo.

Probabile la risposta stia nel finale del proverbio stesso.

L’amico bipede della savana, finito nello stomaco del leone, dovrebbe lasciar poco adito a dubbi.

"Non cosa saggia stuzzicare leone per vedere se lui affamato."

A questo punto non rimane che sperare, che vi sia in giro gente abbondantemente sazia e con un sorriso poco acuminato.

Roooaaarrrr!

16 Risposte a “Bè, VAFFANCULO”

  1. mart. Che dire. Non ci dovrebbe esser bisogno di conferme. Sto con un ragazzo che non mi ha MAI detto Ti amo o similari. Ma è stato tanto elequente per altre vie che non ho mai avuto necessità di chiedere nè ragione di dubitare. Se c’è da chiedere conferme, quasi sicuramente non le si otterranno.

    Sinceramente Ale

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