BI-SIDE. DIFFICOLTA' A REPERIRTI.

Okkey. Noto che qualcuno di voi, brama per vedermi smascherato e messo più frequentemente a nudo nel mio lato bi. Suppongo la maggioranza preferirebbe addirittura il lato C.

C come CANC. Resettato, cancellato, scomparso.

Ma non vi concederò questa grazia, in fondo non ve lo state meritando. Siete così appiccicosamente affabili. E a me il dolce, piace. Carenza di zuccheri.

Si diceva. Questo lato bi.

In effetti il blog era nato per questo. L’idea era di tirare fuori, da sotto la pelle appunto, dove normalmente se ne stanno nascosti, se non reclusi, i pensieri a più alta sensibilità. A più alta gradazione intellettiva. Le cose volontariamente non dette.

Doveva essere una sorta di valvola automatica del troppo pieno.

E’ entrata in funzione probabilmente meno di quanto mi aspettassi.

Ora mi domando. Perché? E mi rispondo pure.

La scoperta del blog è avvenuta in un momento, seppur già in fase di crescendo d’umore, di notevole scazzo. Ero sulla sorta delle veneri depresse, tanto in voga, che tanto pullulano, da queste parti.

Del tipo: “Oddio che vita dimmerda, non mi vuole nessuno, non mi tromba nessuno, lui è lontano, non lo sento da dieci anni, si è fatto prete, ma non lo posso dimenticare, gli altri uomini sono vuoti come latte di fagioli, lui i fagioli li mangiava con tanta eleganza, oggi sono depressa, domani mi suicido, anzi facciamo post domani che domani vado a ballare, lo psicologo non mi capisce, io non capisco lo psicologo, ma forse non mi serviva un dietologo? Tony non ha finito le medie e sbaglia i congiuntivi, ma me lo farei, Mimmo ha quattro lauree ma ce l’ha piccolo, Ciccio è ricco sfondato ma c’ha un unghia incarnita, che bello vivo da sola ma che tristezza, sono lontana da casa..il cielo è grigio, il cielo è blu, ma perché non lo fanno rosa fashion?

Bè Dio, ….così male non ero messo. Però un po’ mi ci avvicinavo.

Classici pensieri autunnali di un ventisettenne a cui la vita del paesello cominciava ad andare stretta. Voglia di città. Qualche paranoia col lavoro monotono e ripetitivo, la vita piatta infrasettimanale, il non succedere mai un dannatissimo niente, che accidenti alla fine, ti logora di tedio e polvere a ricoprirti.

La compagnia degli amici cazzuti che sembrava sfaldarsi, irriconoscibile e svogliata e senza sincronia.

E poì vabbè, la solita astinenza in campo sentimentale e fisico.

Insomma un mix letale di coincidenze, che dentro questa mente in perenne movimento, trovava sempre troppo spazio e troppo tempo, per arrovellarsi in pensieri profondi, previsioni nefaste, coliche dolorose e schegge impazzite.

Quando ti metti a pensare troppo, in un periodo di bassa vena, sei praticamente spacciato. Il buon umore va a farsi fottere e ti monta dentro, come una bianca d’uovo continuamente passata a frusta, quella maledetta specie di erba infestante, a rapida e continua crescita, che va sotto il nome di sensibilità.

Ipersensibilità.

Sei decisamente e pericolosamente più predisposto ad affondare, prima caviglie, poi ginocchia, e via via in una successione sempre più inarrestabile e profonda, vita, petto, braccia, spalle, fino all’immersione totale, dentro un letto infimo di sabbie mobili, pronto a stringerti come fra spire di serpente, in un abbraccio letale fatto di visione occluse della vita.

Come una perenne vista senza luce, come obbligato a calzare costantemente, degli occhiali da sole.

E così apprestandomi ad aprire un blog con cotanto pessimo stato d’animo, avevo immaginato di rovesciare sulla carta virtuale, tutta quel surplus, copioso e senza materia, di melassa densa e vischiosa, che cominciava a farsi invadente, pesante, e individualmente insopportabile.

Ma il tempo fa le bizze e le giornate tardo autunnali, riescono ancora a regalare piacevoli ed inaspettati, squarci di tepore estivo. Una folata di vento giusto, e il cielo si schiarisce. 

Stesso vale per la testa.

E’ bastato un nonnulla. Un alitata di vento afrodisiaco e speziato, come il respiro di una bella donna. Forse una di quelle sere ero passato per il night club. Forse c’è stato un weekend di sbronze allegre. Probabile sia stato il semplice e banale accorgersi, che la vita presa con il sorriso, è tutto un altro vedere.

Tipo una casalinga vista in vestaglia di prima mattina o tirata a lucido in un filmatino sexy.

Eh voglio ben vedere.

Quindi è arrivato questo lungo e perdurante periodo di ottimismo. Una vera pacchia, una vera vincita alla lotteria. Pochi effetti collaterali. Tra questi, ed eccoci al dunque, quello che, il lato bi del sottoscritto, quello a più presupposta sensibilità, è andato momentaneamente in archivio.

L’umore alto ti da quella sorta di leggerezza, anche comportamentale, e una sorta di pre-allarme o spirito di conservazione, che volente o no, ti fa tenere alla larga, da qualsiasi buon pretesto o motivazione, ti possano far ripiombare nell’oblio precedente. E’ un periodo gagliardo, un po’ ventenne nei tratti somatici, ma corso con la testa matura dei giorni d’oggi.

Futile e leggero come un flute di spumante, con le bollicine che ti si infilano solleticando, dentro le narici.

E in giorni così, te ne vai in giro con la pelle di facciata, tanto per confonderti nella massa, tanto per riconoscerti nella, e non essere estrapolato dalla, come elemento anomalo. E la sensibilità se ne può tranquillamente andare a puttane, e beata lei.

Ti mancano le occasioni, e sinceramente, senza il momento, c’è poco da essere caratteriali, c’è poco da tirarsi fuori e mettersi in ballo. Si vive nell’anonimato o nello standard, e alla fine nulla da raccontare che non sian donne, alcool, fiesta e peccato. C’è poco sentimento, c’è poco amore e poca abitudine a viverlo e ancor più, a raccontarlo.

E se una ragazza dell’est dietro un separé ti dice: “te sei diverso, non sei come tutti gli altri uomini”, sei praticamente fregato. Perché lo sai, “Cristo se è vero” ma non riesci a dire oltre. Per la sensibilità ci vuole tempo, ci vuole situazione, ci vogliono occasioni. Non dieci minuti pagati a caro prezzo. Abbiate pazienza, ci saranno i giorni in cui vi delizierò di lato bi. Ma ora non è tempo. Lo ha capito anche lei quando le ho detto:- “Certo cara, lo so…ma ora togliti le mutande”.

 

17 Risposte a “BI-SIDE. DIFFICOLTA' A REPERIRTI.”

  1. TESORINOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!

    sono tornata, eccome!

    allora io stamattina ho iniziato a leggere il tuo post.. e poi non ce l’ho fatta e mi sono arresa. come stai??

  2. ho letto oggi il post visto che ieri non ce l’ho fatta!!! il lato sensibile va bene, ma lo devi sommare al lato superficiale del menefreghista!!! checcheè dicano, le donne sono leggermente masochiste!!!

    un kiss buonagiornata

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