C'E' POSTA PER TE.

Ore 8:15

In ufficio ancora tutto stropicciato da una notte di sonno troppo intenso.

Dormire troppo mi debilita. Dormire poco mi debilita il giorno dopo, a distanza di ventiquattro ore.

Incredibilmente, dopo una settimana di pinguini per strada, oggi la temperatura è primaverile.

Più un grado. Per compensazione metà cielo è nuvoloso, l’altra sta pensando di suicidarsi.

Suppongo, visto il colore ceruleo.

Il capo è entrato in ufficio con un cappello di piume colorate in testa, fendendo un ascia di guerra ad altezza d’uomo.

Fa i segnali di fumo con le narici. Alla quarta frase è riuscito già a trasformare le tranquille quattro mura, in una polveriera caricata a nervosismo e irritazione.

Il mio collega penzola piedi in aria, con uno strano cappio attaccato al collo.

Gli faccio okkey con il pollice all’insù.

Dato che sono un impiegato modello e paziente, vorrei far notare al Preg.mo Amministratore Unico, che le mancanze delle quali si sta lamentando, sono, come sempre, cose di cui lui stesso si è occupato di persona.

Ma non voglio ferire la sua sensibilità.

Ho un certo tatto in queste situazioni.

Devo sbrigare le attività urgenti e fondamentali della prima mattina.

Controllo il blog.

:-Uhm..quanti simpatici commentini!!

:-Oh oh..ho anche un messaggio personale!!

Ho un sorriso di plastica bianchissimo come i paradenti di un pugile.

Il cuore mi suona a festa.

Sento dei crepitii, degli spari ripetitivi e sordi alle mie spalle.

Il collega più giovane ultima new entry è inginocchiato con una benda nera sugli occhi. Temo lo abbiano giustiziato prima che potessi congedarlo con un saluto.

Le due montagne all’orizzonte sono due alte colline tondeggianti.

I pendii interni scendono con una curva dolce, a formare, nel punto di contatto cielo terra, un passaggio immaginario verso il paradiso. Come l’incavo tra due seni, attraverso il quale, il primo debole raggio di sole, scivola languido come un dito vellutato, scomponendosi in tante porzioni seghettate orizzontali, al contatto con le sbarre invalicabili della tendina verde in plastica.

Le ombre, proiettate alle mie spalle sulla parete bianca, disegnano un realistico effetto gattabuia. L’ultimo collega sopravvissuto, il ragioniere, giace, ceppi ai piedi, sul fondo della cella umida, su un giaciglio provvisorio di paglia.

In qualità di unico rimasto, non mi resta che eliminare il titolare, prima di impossessarmi dell’intera azienda.

Ma prima devo completare la prassi mattutina.

Controllare la posta Hotmail.

Resisto alla tentazione di passare attraverso il messenger, perché nel malaugurato caso trovassi qualche contatto attivo, vi sarebbe il serio rischio di dover spendere la mattinata intera in conversazioni.

E oggi mi sono ripromesso di essere estremamente produttivo.

Accedi.

Inserire password.

Sulle sommità delle montagne si è improvvisamente scatenata una tempesta ormonale di neve. Vedo gli abeti impazziti, parecchio dubbiosi sul da farsi, presi nel mezzo tra neve e sole. Il riverbero dei raggi sulla struttura platinata dei fiocchi, crea un particolare effetto fumo dal basso.

L’orizzonte va a fuoco di neve.

 

Questo periodo mi sono messo una pietra sopra, quindi, quando apro la mail, non mi aspetto particolari sconvolgimenti emotivi.

Un tempo avevo mail giornaliere in risposta alle mie lettere a cadenza oraria. Poi ho iniziato ad avere risposte quindicinali a mail giornaliere. Successivamente sono passato alla fase “ricevimento catene collettive semestrali” in cambio di mail settimanali.

Infine è arrivata la fase nessuna risposta a qualsiasi segnale inviato, compreso il pacco bomba.

Quindi, pur con qualche periodica ricaduta, le fette di prosciutto sugli occhi e sul cuore tendono a non ricomparirmi più.

Quando ricompaiono sanno un pò di andato a male.

Di conseguenza, oggi, quando nella pagina iniziale compare “nessun nuovo messaggio dai tuoi contatti” non mi stupisco affatto.

Anzi, mi scappa un sospiro di sollievo.

La normalità sentimentale spesso è cosi confortevole.

In compenso però ho una dozzina di messaggi di posta indesiderata.

Nella “posta indesiderata” non è che puoi aspettarti di trovare chissà che.

Altrimenti l’avrebbero chiamata “posta del qualche cosa forse” o “posta del chi visse sperando”.

Oggi però era uno di quei giorni in cui sentivo di trovarci qualcosa di interessante.

Tipo quei giorni in cui ti suonano alla porta e invece del solito venditore di tappeti, ti trovi di fronte una gnocca paurosa. (Cercava tua sorella ovviamente). Tipo quei giorni in cui ti suona il cellulare, rispondi ed è una ragazza. (Che ha sbagliato numero). Tipo quei giorni che prendi su una che fa autostop con dei capelli lunghi e biondissimi.(E’ un capellone rockettaro)

Uno di quei giorni lì insomma.

Ho ciccato tutto d’un fiato, tenendomi le mani sugli occhiali e aprendo poi le dita lentamente a ventaglio, per sbirciarci attraverso.

E lì per lì ci sono rimasto male.

Poi in successione ci sono rimasto molto male, malissimo, terribilmente male, sconfortato, offeso, demotivato e avvilito.

Le dodici mail che definire “indesiderate” è un opera prima di autocontrollo, erano cosi equamente divise.

          Quattro dedicate a svariate tecniche di allungamento del simpatico e disoccupato fratellino (pillola, crema, meccanismo a trazione, esercizi manuali)

          Quattro ugualmente profuse nel proporre stock industriali di pastiglie blu di Viagra da acquistare on-line.( paghi 50 prendi 60, barattolone formato famiglia con t-shirt in omaggio..)

          Quattro pluri qualificate nella cura degli inestetismi della cellulite dal gluteo all’interno coscia.

Ho pensato in serie.

:-Il Web World mi vuole bene.Ohh cazzo, un sacco di bene.

:-Qualcuno ha fatto la spia.

:-Devo smettere di visitare i siti hard.

:-Non è vero che sono messo così male.

:-Vaffanculo.

 

Terribilmente  abbacchiato ho premuto il pulsante svuota tutto. Il morale si è infilato la mia giacca è se ne è andato fuori all’aperto, a guardare con il naso all’insù, la neve che volava scoordinata, portata dal vento nel cielo sereno.

Non voglio più aprire la posta.

Voglio andare da Maria De Filippi un sabato sera.

Incontrare il mio campione preferito e versare qualche lacrima liberatoria.

Spostare la parete divisoria e strizzare le tette fortissimo all’Arcuri.

9 Risposte a “C'E' POSTA PER TE.”

  1. haha, non mi sembra che tu sia più produttivo di me a giudicare dal tuo post…cmq è un camino non una stufa..e per il nulla non ti preoccupare ke si avvicina la primavera, la stagione degli amori

    😀 kiss iele

  2. eheh, vedo che anke tu in ufficio conduci una vita pienamente attiva…beh allora siamo in due, per quanto qui la bandiera di guerra per fortuna è issata solo per tre giorni la settimane, il più delle volte gli altri due sono tranquilli(e infatti me li passo interamente fra blog, chat e forum!!!), e per quanto riguarda la normalità sentimentale…in realtà non esiste, fidati, non c’è nulla di normale in questo folle mondo!!!!un kiss iele 😀

  3. …una tragedia in posta indesiderata anche per me…ma sai, ti conviene controllare sempre…ogni tanto ci finisce anche qualcosa di predestinato alla posta preferita. Una grande verità:la normalità sentimentale spesso è confortevole….ma che non duri troppo a lungo eh?buona giornata!

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