CRAZY THINGS, REAL NOT APPENED (Vita d'ufficio)

Il rettangolo di mondo fuori, è immobile come sempre, nonostante si vociferi, che la terra gira.

Nonostante metà continente sia a testa in giù, non vedo alcun australiano o brasiliano o keniano, precipitare nel cielo, e ruotare nel vuoto con le braccia e le gambe aperte come l’uomo di Leonardo.

Il rettangolo di mondo visto attraverso la tendina verde frangisole, è una tv con il segnale flebile e le righe orizzontali sullo schermo.

Tra il segnale disturbato distinguo il muro sbiadito con le tracce di salnitrio scivolate fuori dal cemento nel tempo, a formare una riga orizzontale curvilinea, come la traccia di un ondata di piena alluvionale.

Il sole picchia sul muro a intensità costante.

Nessuna ombra a indicare il trascorrere del tempo.

Un lampione marrone dal collo lunghissimo, si innalza dalla sommità del muro, infilando la testa metallica fra le fronde degli abeti. Rosicchia gli aghi goloso, ruminandoli a destra e poi a sinistra, nelle guance paffute.

La sedia cigola come un letto d’albergo a molle, su cui due amanti si stanno unendo. Muovo ritmicamente la schiena sullo schienale, sempre più veloce, sempre più veloce, sempre più veloce, finche entrambi non raggiungono l’orgasmo.

Do due colpi col pugno sulla parete a destra, per pregarli di fare più piano.

La divisoria di cartone vibra da testa a piedi in un suono sordo, minacciando di precipitarmi addosso nella sua interezza, staccandosi netta dagli ancoraggi al pavimento e al soffitto.

Un tipo belloccio dal cappello lungo e gommato, mi sorride guardandomi strabico, attraverso un monocolo fatto di un foglio arrotolato, dal calendario da tavolo omaggiato dalla banca.

Accidenti ci potevano mettere sua sorella. Mi avrebbe fatto più piacere.

Lo becco più volte, girando la testa di scatto e cogliendolo in fallo, che continua a fissarmi insistentemente.

Per ripicca gli disegno una finestrella centrale nel suo bel sorriso durbans, con il pennarello nero.

Gli faccio anche un attacco d’acne sulla faccia con la penna rossa.

Ora non fa più il gran spavaldo e si mette a piangere come un bambino dell’asilo e allora gli faccio :– tsk tsk così la prossima volta ti impari.

Odio essere guardato mentre sono impegnato in altre cose.

Ora un pò mi dispiace perché questo non la smette di singhiozzare e allora per farlo stare buono gli dico che quando a marzo girerò la pagina, tornerà di nuovo affascinante e bello come prima.

Ma lui non sa che io ho gia controllato, e ad aprile, maggio e giugno lui non c’è più e c’è un suo collega buffo con la faccia uguale al vecchio superman, con il capello ingellato sulla fronte e gli occhiali spessi e una strana aria svagata da uno che guarda all’insù.

Io non glielo dico perché sennò questo mi pianta un sacco di grane e non la smette più di frignare.

Fa tanto il bello e poi non hai un minimo di carattere.

:- Tsk tsk vedi te che smidollati mettono sui calendari.

E poi si permettono anche di fissarti a tradimento.

I tipi di là, riprendono a darci dentro..gnic gnic..gnic gnic gnic..

:-E’ certo piacerebbe anche a me avere una tipa cosi insaziabile amico.

..gnic gnic……..gnic…………..gnic….silenzio.

Slam!Porta che sbatte incazzata.

La parete vibra come un elastico bbbbbooooiiinggggg e fa la pancia in mezzo.

Mi metto le mani a proteggermi sopra la testa, ma anche questa volta per fortuna alla fine, se ne rimane li verticale al suo posto senza precipitarmi addosso e trapassarmi fino alle spalle, facendo il buco nella testa come nei cartoni animati.

Tlac, tlac, tlac….tlac, tlac……………..tlac. Passi di tacchi veloci in allontanamento sul corridoio.

:-Uhm, uhm amico. Qualcosa non è andato per il verso giusto?

Il doberman di peluches dell’Happy Meal, mi guarda con la lingua a penzoloni di fuori, tutto ansimante e stanco a furia di trascinarsi attaccata al guinzaglio, la chiave della macchina. Gli do una grattatine sulla sommità della testa tra le orecchie appuntite rosa e sotto il mento. Lui mi annusa la mano con il nasone mucoso nero, lasciandomi una scia come quella delle lumache. Si accuccia sopra la rubrica telefonica con le zampe all’aria.

:-Ora non posso giocare!

Lo faccio spostare perché mi serve un numero di telefono.

Arriva all’improvviso una telefonata e lo squillo gli suona cosi vicino e inaspettato e forte che se la fila terrorizzato sotto la scrivania con quattro balzi rapidi e la chiave enorme, attaccata al collo, che gli sbatte a destra e a manca.

Fa uno strano guaito di paura e gli faccio:- và và che razza di cane da guardia saresti.

Sul muro di fronte, il cartello VIETATO FUMARE sbuffa nervoso, alzando gli occhi al cielo a scrutare l’orologio sopra la sua testa.

Lo so, non vede l’ora di finire per uscire a farsi una sigaretta.

Faccio l’occhiolino d’intesa all’orologio e questo, quatto quatto, ritrae le lancette di un paio d’ore e poi mi lancia uno sguardo d’intesa.

Il cartello dal canto suo fa una faccia incredula come a dire:-Porca troia!

Lo vedo spazientirsi e scrollarsi le spalle e accendersi la sigaretta barrata con una X, che sta sotto alla scritta in grassetto.

Lo guardo negli occhi e gli faccio no no con l’indice alzato.

Mi alzo e mi piazzo davanti, gli stacco i quattro pezzi di scoch che lo tengono a penzoloni sul muro, apro la porta e lo attacco fuori, sul vetro esterno della portafinestra.

Il sole sta tramontando e colora di rosa tenue, le sommità delle montagne.

L’aria si è fatta nuovamente pungente e mi raffredda a metà, mentre sto sulla soglia a fissare il cartello.

La chiudo fuori e mi rintano al calduccio vicino al calorifero, rotellando sul pavimento di legno finto, con la sedia girevole.

Dopo un po lo sento che il cartello bussa con le nocche insistente contro il vetro per rientrare, ma faccio finta di niente e lo lascio fuori a gelare.

Così si impara.

Che questo è un ufficio serio.

 

5 Risposte a “CRAZY THINGS, REAL NOT APPENED (Vita d'ufficio)”

  1. hallo, hai ridotto le dimensioni dei tuoi post vedo…io sono sommersa di lavoro per cui putroppo sono passata solo per un saluto veloce (forse dovrei iniziare a pensare ad un capocidio….ma poi chi mi assume?) un superkiss buon weeekend se non ripasso iele!!!!!

  2. …sono in un seminterrato senza luce solare ma sempre artificiale dalle 9 del mattino alle otto di sera, in ogni stagione dell’anno. E’ la cosa più brutta. Però c’è il frigo e il bagno è vicino. E una scala a chiocciola per scendere che adoro…la descensio ad inferos. Tu fuori dalla finestra hai i monti, io un viale e un fiume. Se avessi i monti sarei la donna più felice di questo mondo…

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