Quell’ultimo periodo passavo un terzo della giornata a lavorare, un terzo a dormire e l’ultimo terzo diviso su varie attività più o meno fondamentali alla sopravvivenza. L’alimentazione, l’igiene e la cura personale, il maldestro ma obbligato tentativo di farmi risucchiare nella sfera sociale. Di qui a prendere definitivamente atto che la vita era di un inutilità clamorosa, non ci volle molto tempo. Ma questa era solo una conferma scontata dentro il vicolo cieco che se percorso, già se ne conoscono destinazione e contenuti, e soprattutto, già è conscia l’impossibilità di trovare uno svincolo, un casello, un autogrill, una autostoppista olandese. Ero su un treno a bassa velocità ed avevo una cuccetta singola. Sotto l’intersecarsi dei due spioventi del tetto qualche buontempone aveva chiodato una tabella con scritto INRI, poi giustamente corretta in TOBY. Non mi ero portato nulla da leggere e l’unica alternativa era il paesaggio. Malauguratamente mi trovavo però sul circuito di prova, un ovale in pieno deserto dei Gobi. Completato il primo giro, stanco dei soli colori sabbia, che mi ricordavano tanto le inutili vacanze di ferragosto e il decadimento fisico sul bagnasciuga, abbassai la tendina. Era color ocra. Tenue, tendente alla sabbia. Con un pennarello ci disegnai molto stilizzato, un tipo che praticava lo sci e un alpeggio con delle mucche al pascolo. Mi sentii molto rasserenato. Disegnai un tipo segmentato, che accarezzava dolcemente uno dei bovini, sul naso umido e fumante. Distrarsi negli affetti, mi sembrava un ottimo passatempo, nell’attesa che il treno deragliasse. A quella velocità ridicola, sarebbero potuti passare anni. Sfortunatamente
EXTRA.
L’amico Davide mi ha coinvolto in questa catena. Indicare i tre peggiori libri letti. Non ho dei titoli precisi, ma posso volentieri indicare degli autori. Sono letture a cui mi sono dedicato a inizio carriera, su consigli altrui. Da qualche parte bisogna pur iniziare. Non per denigrare nessuno, o forse si. In ogni modo adesso non leggerei sicuramente più:
– Wilbur Smith
– Paulo Coelho
– Andrea De Carlo
– Alessandro Baricco.
Passo la palla all’amico Induttivo e alla sorella Pista, se avranno piacere e voglia di continuare la catena.
uff,che giornataccia…
pista
ma per drindindina… cos’è ‘sta novità?
una non si può allontanare solo un attimino che questo sposta i mobili di casa…. gli uomini
carino comunque l’arredamento nuovo…. l’architetto? fai-da-te?
ben ritrovato
TeS
ma io posso arrivare al limite a capire un libro di ricette vegetariane,figurati un ibro di filosofia…
pista
oh Mart devi leggere Bohumil Hrabal,è fantastico…
pista
ma come Baricco? City è bellissimo,e anche Oceano mare…
La classifica di Pista:
1: Il piccolo principe (una palla mostruosa)
2: Alta fedeltà di Hornby (viva la banalità)
3: Alta fedeltà di Hornby
4: Alta fedeltà di Hornby
Pista
baricco è un idiota. questo post è diverso dal solito, ma mi piace uguale.
…naturalmente scarpette nike rigorosamente bianche
e sul finale la music di ‘woman like a men’, ma io ci metterei un bel punto interrogativo
woman like a men?
* Psicoanalisi dell’arte e della letteratura – Sigmund Freud
una marea di boiate
* 7 km da Gerusalemme – Pino Farinotti
scritto malissimo
* la rivista “Di Più” di Sandro Mayer e la rivista “Chi” Silvana Giacobini
odiose le riviste ed i rispettivi direttori
…questi i primi tre, ma anche tutti gli altri difficilmente torno a rileggerli eh eh 😉
Ciao :))
Ernie
PERCHè BARICCO?!