DUE SENSIBILI E QUALCHE MILIONE DI DISTRATTI.

Ieri alla festa del lavoro, primo di maggio, hanno partecipato in pochi. Erano tutti in giro a non combinare un cazzo. Io per primo, che però, ho l’animo lavato, in quanto mi sono annoiato a morte. Avrei anche santificato la festa per una volta, ma se ti costringono a non lavorare, mica puoi ribellarti. Che poi ti prendi magari, del fascista. Da starci attenti, a uscire con una maglietta nera. Ieri ce ne era a bizzeffe in onda di gente col potere di parola che non riusciva a controllare gli orgasmi della recente vittoria. Mi hanno fecondato il palinsesto.

C’è un tot di estremismo nel bel paese e se sono estremamente preoccupato, sono a mia volta un estremista?

Ci vorrebbe una certa sensibilità, soprattutto da parte di quelli che hanno voce. Una bella voce. Tipo i cantanti. Tipo i presentatori. Perché non vi esponete allo stesso modo al Festivalbar? Alla Sagra della Robiola? Al raduno dei camperisti? Cos’è, non giocando in casa, vi tremano le chiappe? Vi preme il dinero più della coerenza? D’ogni modo prestate attenzione, al di la dello schieramento politico, che per voi è solo posizionamento di convenienza.

Siamo di sangue caldo, noi, razza italica. E il sangue caldo, se attizzato, ci mette poco a bollire. La dilatazione massima del mercurio nel termometro è a quarantadue gradi. Poi buuuumm!

Fortunatamente c’era qualcuno con un briciolo di buon gusto, ieri nella piazza romana. Con la sensibilità. O mio adorato e arrapatissimo cameraman della postazione retro-palco. Grazie. Grazie di cuore. Per tutte le inquadrature da voyeur che mi hai regalato dentro la folla. Per tutti i primi piani e le radiografie a tutto schermo. Per il documentario live sulla pubertà e lo sconvolgimento ormonale. Grazie, grazie dio della ripresa. Piace anche a te la passerina fresca eh! Lo ho notato sai? Già, hai fatto un gran bel lavoro. Certo, i più non se ne saranno accorti. Troppo impegnati ad esercitare e combattere la tirannia. Ma noi ce la siamo goduta per bene. Peccato per quel fastidioso ronzio della musica in sottofondo. Per certe cose ci vorrebbe del sano relax. Dimmi un po’. Ma la fica è di sinistra? Ce ne era a bizzeffe, quindi suppongo di si. Tettine acerbe, bocche ansimanti, petti prosperosi e ballonzolanti, occhi dilatati dall’orgasmo propagandistico, corpi caldi e appiccicosi di sudore. Chissà i veri maschi, li in mezzo. Anche tu li hai invidiati? Credo dovremo schierarci dalla parte giusta pure noi. Chi se ne fotte di chi a vinto, di chi a perso, se hanno pareggiato. Il voto era in fuorigioco? Era rigore?Alt. Il rigore è di destra! Meglio simulare.

Che poi la hai vista quella col cartello “sono una cogliona”?

:-Ehi bella, ne vuoi mica latri due?

Fatti abbracciare amico. Mi hai sollevato veramente il morale. Vabbé, chiamiamolo morale. Era una pessima giornata ieri. Le donne sai, non le capisco. O sono del tutto refrattarie alla sensibilità, o sono molto furbe e usano l’insensibilità, come un coltello affilatissimo, con il quale raderti ogni briciola di speranza. Sarei più portato a optare per la prima ipotesi, in quanto la maggior parte delle donne, ha più parole superflue che peli.

Non voglio entrare nei dettagli. Ma metterti a conoscenza della presenza di un maschio concorrente, e vincente, equivale più o meno a farsi trovare con un mazzo di rose e il fioraio fra le gambe. Perché tanta cattiveria? Perché?

Dammi la sette, dammi la folla, stringi l’inquadratura, zoomma più a sinistra, più a sinistra, più a sinistra…

:-Più a sinistra ti ho detto cazzo!

:- Capo, scusi, ma la camera non va oltre questo grado di sensibilità…

13 Risposte a “DUE SENSIBILI E QUALCHE MILIONE DI DISTRATTI.”

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