FRULLATORE DOPPIA FRUSTA.

Sergente Torres, chi è tutta questa gente?
Parenti, amici, conoscenti, capitano.
Cristo! Curiosi? Turisti da catastrofe? Presenzialisti dell’orrore?
Individuati e fatti allontanare.
Efficienti. Ma come li individuate?
Semplicissimo. Sono i più interessati.
Immaginavo i più indifferenti, distaccati.
Naa, così si rischierebbe di allontanare anche i parenti più stretti, nella maggioranza dei casi.
Cosa abbiamo?
Pessima scena per il risveglio capitano. Donna bianca sui quaranta e figlia minorenne. O quel che ne resta. Uccise con un frullatore a doppia frusta, parrebbe.

( … )
Incidente domestico, il caso è brillantemente risolto!
Capitano non scherziamo. Qui la tensione è già alle stelle.
Uh!
Omicidio annunciato. Una famiglia decisamente litigarella, a quanto si dice. Il marito ce lo abbiamo sotto scorta. Un paio di tentativi di linciaggio prima del nostro arrivo. I parenti della vittima sono inferociti.
Non mi dica. Regolare. Il dolore si lenisce con la violenza. Altro dolore, ma provocato. Un po’ per uno eh. La gente proprio non la capisco. Poi tutti si dicono sconvolti e indignati per l’efferatezza e la facilità con cui si sparge sangue. Ma nessuno pensa che il sangue che versa e che è versato, è roba nostra, non fa altro che scorrerci in circolo, assorbendo e trasportando, ciò che siamo. Sangue contaminato dal peggio. Le tossine sono pesanti, premono per uscire. E’ il corpo che vuole espellere il veleno assorbito.
Capitano, lei doveva fare il sociologo, mica lo sbirro.
Lo so Torres, ma da piccolo ero un curiosone, mi dilettavo a ficcare il naso, a indagare. Vizio e virtù del paese. Farsi gli affari degli altri per sopravvivere al tedio della campagna.
T’ho, il capitano era curioso e lavandaio come una femmina. Bella questa. Chi lo avrebbe mai detto. Io che credevo avesse scelto l’arma per l’invincibile fascino del potere.
Sergente, questo è un difetto della maggioranza degli sbirri, ma non il mio. Potessi non arresterei nessuno in questo dannato mestiere. Esercitare forme di controllo sopra qualcuno è denigrante per come la vedo. Eppure qualcuno lo deve pur fare. Il problema è che l’eccesso di controllo provoca disobbedienza, ma ormai siamo troppi passi avanti per la reversibilità. La legge è fatta per essere violata, non per essere rispettata. La legge è posteriore alla violazione, ricorda sergente. Il fatto manterrebbe il diritto, per la precedenza acquisita, a voler essere assoluti.
Capitano, spiace distorglierla da questo fantastico monologo, ma dovremmo entrare. Qui si sta riempiendo di tv e giornalisti.
Dannati editori al soldo del potere.
Eh?
Poi le spiego. Sergente, ha gia fatto colazione?
Si capitano.
Bene, i morti possono attendere. Mi accompagni nel bar più lontano. Come lo vede lei il post morte Torres, mi dica?
Cristo capitano. La fica non le interessa?
Certo, ma dopo aver mangiato. Su risponda.
Bè a voler essere speranzosi, uno può credere in un’altra vita, migliore o uguale a seconda della classe in cui  ha viaggiato nel giro precedente. Tipo risvegliarsi a dieci anni con la cartella in spalla di ritorno da scuola. Dei bei genitori che ti aspettano fuori sulla veranda, assi verniciate di bianco, macchina infilata a metà nel garage, il tabellone per la pallacanestro sopra il portone basculante. Dico dieci anni perché è il periodo massimo al quale riesco a far risalire i ricordi. Ma il fatto è che io non sono speranzoso. Ad essere sincero ho la vaga sensazione che finisca tutto li. Un bel nero assoluto e totale assenza di pensiero. Deve essere una pacchia, una pacchia virtuale, invivibile, non conscia, aimè. Per quanti secondi riesce a stare senza pensare capitano, ci ha mai fatto caso?
Capitano!
Scusi sergente, scusi, stavo pensando alla colazione. Diceva?
Già risposto, come non detto.
In ogni modo mi trova d’accordo Torres. Sulla seconda interpretazione ovvio. Per la prima la vedo male. Se dall’inizio dei tempi ogni essere vivente passasse ad una vita successiva, ci sarebbe un sacco di gente disoccupata. In lista d’attesa.
Cristo capitano. Non ci avevo pensato. Spiegazione del tutto logica. E senta. Com’era quella roba, editori al sordo del potere?
Al soldo sergente, al soldo. Sordi non lo sono di sicuro. Quelli lo sentono benissimo il richiamo della sirena.
La nostra?
Na, quella che sta sulle spiagge bianche dei piani alti, i piani di comando. Viscita e sfuggente di lamine d’argento e alghe puzzolenti. Vede Torres, se c’è una cosa terribile nella violenza, ancor più che la morte di questo o quell’altro, è il sagace utilizzo che se ne fa per perpetrare e rinforzare lo stato delle cose. 
E come starebbero le cose?
Le cose stanno che c’è chi controlla e chi ubbidisce. E il trucco è che chi controlla monta la paura del controllato, per poi proporsi come unico protettore. Semplice ed efficace.
In tutto questo noi saremmo il mezzo?
Dovremmo essere il mezzo per il controllo ma spesso siamo quello per la paura.
In entrambi i casi bel lavoro del cazzo eh.
Già.

8 Risposte a “FRULLATORE DOPPIA FRUSTA.”

  1. L’idea di universo quantistico ci garantisce grazie a Dio alcune facili scappatoie a questa domanda, tipo: il non essere non esiste. ollè! 😀

    Altro che nodi gordiani 😉

    P.S.

    Sapessi come modificare il codice epr togliere quello, Matrix mi farebbe un pippone. E questa è verità 🙂

  2. madò Maestro Mart

    hai ribaltato il senso dell’esistenzialismo alla domanda “che cos’è l’essere?” rispondi “che cos’è in non essere?”

    …se l’esistente “è quello che è”, in cui la regola sembra essere la sopraffazione attraverso le forme, nel non essere sovravvivono solo regole (forse è una domanda)

    comunque per stasera mi compro un buon vino atesino veh! così la smetto con il Merlot, che mi fa male 😉 …buon WE

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