GOD SAVE THE QUEEN! (CHE IO NON ME LA SENTO)




E’ pieno di cretini il mondo. Gente che non sa che farsene dell’esistenza non avendo trovato una direzione propria nemmeno una volta passati i trenta. Ci vuole impegno, anche, mi dico, per una scelta così triste. Non sai che pesci pigliare: ti butti a mare come soluzione. Finisce che questi elementi, seguono rotte già aperte, strade già carrabili, perché è evidente, sono talmente larghe e slabrate a furia di passarci cani e porci, che vien semplice infilarcisi dentro. Come le gambe dentro ai pantaloni, come il testone dentro al collo a v della maglia. Idee vergognose, come razzismo, fascismo, la discriminazione in genere. Un’autostrada spianata a troppe corsie, la nave scuola degli idioti, l’istruzione degli ignoranti. Ti imbatti in individui così, tirati su a preconcetti storici e pasti grossolani, ed è facile ti venga quell’istinto da messia, quell’idea di cambiare il mondo, che ti pare sana, perfino doverosa, un obbligo deontologico da essere umano dentro la media. Mica saputello, comune, maledettamente normale. Ti fanno pena ben oltre l’incazzatura, ‘sti miserabili. Più pena loro, che coloro a cui, le loro ingiurie son dirette. Un poveraccio è figlio di un evoluzione bastarda, incontrollabile, forse persino da rispettare, rispettare e pazientare. Ma chi ha il culo di stare al passo dei tempi, non è accettabile ragioni per formule errate e malsane. E’ come pisciare su un colpo di fortuna, rifiutare la generosa mancia del caos, dello spermatozoo occidentale dentro la gallina dall’ovulo d’oro. Le perle ai porci ti vanno di traverso, non può essere altrimenti, il disprezzo della povertà tramite lo spreco, ti soffoca. Essere discriminanti nel secondo millennio occidentale ha la stessa illogicità dell’esser religiosi, la stessa visione onirica sotto acido, della realtà. Una noncuranza elevata nei confronti dell’individuo esistente. E’ un normale stato di lucidità dentro un mondo vittima di un’insana fase rem, che ti spinge quindi, sui primi, a svegliarlo a secchiate d’acqua. Alzati e cammina dritto, lazzarone. Finiamo tutti per l’essere periodicamente passionari verso qualcuno o qualcosa, nell’arco dell’esistenza. E con la stessa regolarità –  più o meno motivatamente –  smettiamo. Salva la regina, redimi un fascista, converti un razzista. Sbattiti, combatti, suda. Poi smetti. Lasciali nel loro brodo. Inzuppaci i crostini. Si smette anche di pensare di salvare il mondo così, per manifesta inferiorità, alla fine. Ti giri, e quello che ti stava aiutando a spingerlo fuori dal pantano, t’ha fregato il portafoglio. Il sentimento della pietà è una brutta bestia. Non si deve avere pietà. Tutti dovrebbero avere le stesse possibilità: poi che vinca il migliore.
Win the best!….But win the bestia.

2 Risposte a “GOD SAVE THE QUEEN! (CHE IO NON ME LA SENTO)”

  1. dai, dì la verità

    chi ti ha ciulato il portafogli?

    questo giro la citazione memorabile è:

    “Essere discriminanti nel secondo millennio occidentale ha la stessa illogicità dell’esser religiosi” 😀

  2. ahhh vedi caro Mart come ci facciamo del male, così anch’io smetto

    …(Murakami) “Domanda. Allora che cosa si può fare per evitare di andare a urtare con violenza contro qualcosa…” …rifugiarsi.

    queste parole mi hanno convinto, cosi voglio smetterla di skiantarmi contro questa gentaglia e allora Si smette anche di pensare di salvare il mondo così, per manifesta inferiorità

    un buon weekEnd 😉

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