HO VOGLIA DI UNA DONNA. O FORSE E’ UN PANINO IMBOTTITO?

Andando avanti di questo passo non arriverò molto lontano, ne sono ben conscio. Ho la fossa già scavata e contrassegnata con una grossa x rossa sulla piantina. In loco c’è pure un gentile cartello con le raccomandazioni del caso. Tirare lo sciacquone dopo essere caduti, dice. La catenella è di quelle vecchio stampo, con le palline argentate unite in sequenza. Non sapevo di essere dotato di navigatore satellitare. Soprattutto vorrei conoscere chi l’ha tarato a mia insaputa su un percorso che transita perennemente a fianco del genere femminile, senza prevedere la possibilità di sosta, che ne so, anche solo per abbassare il finestrino e chiedere. Bella, quanto vuoi?

Ricordo una domenica pomeriggio, qualche anno fa, intrapresi un viaggio di alcune ore tra passi montani, curve a gomito e saliscendi, per andare a conoscere, un amica incontrata sul web. Probabilmente per l’agitazione e l’emozione del particolar caso, a metà percorso mi trovai assorbito in un lungo serpentone di automobili, lungo una provinciale strettissima, senza possibilità di sosta e senza piazzole al lato della carreggiata, con una terribile, allagante, incontrollabile. Pisciata incombente sulle mie reni. Rimangono a tutt’oggi i peggiori dieci chilometri e la peggior mezz’ora della mia carriera di pilota. Finii per farla, con un sospiro di sollievo che assomigliava molto ad uno svenimento, sui muri di un centro commerciale chiuso alla domenica, in pieno centro cittadino.

Questa potrebbe essere la parabola della mia esistenza. Se non si fosse capito, la sto ancora tenendo.

Per i curiosi, invece, la ragazza, che lavorava in un rifugio alpino, a causa di un suo messaggio non pervenuto e per la presenza molto ingombrante, in quanto a mole, del suo fidanzato, al mio arrivo si barricò in cucina. Si prese della stronza, ma i nostri rapporti non finirono lì. Si trascinarono in alcune lettere di facciata dai toni molto Heminguiani che ci spedimmo per un ulteriore anno, in occasione delle ricorrenze. Poi, il mio tardivo buonsenso, si decise a desistere, per ricominciare e finire puntualmente, in altre, simili, numerose avventure.

Il fatto è che prediligo essere predato, piuttosto che cacciare.

Ma a quanto pare, arco e freccia sono oscure al mio dna come a quello delle donne. Le ragazze suppongo al massimo potrebbero schiacciarmi due dita o in naso, dentro la clips portatile della cipria. O accecarmi con una pennellata di gloss. Allo stesso modo i miei punti di forza sono timorose occhiate interessate ma mimetiche, o flebili saluti mormorati a denti stretti e occhi bassi. Ho un repertorio che potrei incidere su una musicassetta usata, nei due minuti che solitamente restano vergini, fra la fine del lato A e l’inizio del B.

Fondamentalmente non mi è mai andato di sbattermi per le ragazze, anche se, essendo un animale maschio, me le sbatterei volentieri come suppongo, il resto del pianeta. Ma la stessa fantasia carnale, mi assilla a modo suo, per durate variabili tra i cinque secondi e le settimane o i mesi, ma mai abbastanza per riuscire a passare dal livello ipotesi ad un vero e proprio stimolo all’azione. Considerati i fin’ora insuccessi registrati nelle rade occasioni, il difetto, che può quindi diventare pregio, non è del tutto disdicevole, in quanto ottimo per evitare ulteriori blocchi dell’appetito, facce scure e morale a brandelli.

Le delusioni d’amore sono la miglior cura dimagrante esistente e il peggior incentivo all’alcolismo.

Tutto sommato, finché la solitudine rimane un bene prezioso e fino a quando vi saranno abbastanza romanzi per riempirla o amici per distrarla, la singletudine, forzata, semi volontaria o come meglio la si voglia definire, è un bene-male del tutto sopportabile dal punto di vista sentimentale. Suppongo, diversamente, che per quanto riguarda il bisogno fisico, si entri in un campo dalle variabili multiple e personali, che individuo dopo individuo, può dimostrare di soffrire o reggere in tempi e modi alterni, probabilmente influenzati dalle precedenti o usuali abitudini sessuali.

Le donne sono talmente belle che a volte finiscono per piacere alle stesse donne in casi di vera e propria concorrenza sleale. Inizio però a chiedermi, come il puro piacere visivo, l’appagamento della vista e qualche flebile contatto, possano essere sufficienti a tranquillizzare le mie necessità emotive, mentre, ogni maggior addentrarsi dentro qualcosa di più profondo, non faccia altro che provocare sconquassi e destabilizzazioni. Certo i risultati negativi, sono un ottimo incentivo a tenersi lontani dai guai, ma la durata del consiglio inconscio non pare garantita nel tempo, a giudicare da come si tenda, a ricascarci continuamente. Ma, per opposto, come succede al sottoscritto, il mantenersi sempre sopra la linea di galleggiamento, paga quanto un boero al bar. Bene che vada un indigestione di cioccolato e una faccia di brufoli. E peggior cosa, in tal modo, il peso delle pive nel sacco e il sapore al miele della vittoria, saranno continuamente esperienze sconosciute, che di certo, non aiuteranno a crescere od auto-stimolarsi.

Avevo pensato a suo tempo che la cosa più sicura, in quanto a garanzia di successo, sarebbe stato l’aspettare di essere scelto. Per pura fatalità, ho trovato anni or sono, una donna cacciatrice. Il massimo della sfacciataggine della fortuna quando sei al bancone e tutte le tue attenzioni sono rivolte al livello della tua birra dentro al boccale. Eppure successe. Ma la fortuna aiuta gli audaci e quindi, doveva esserci stato uno scambio di persona. Fu quel che accadde. Fui scaricato nell’arco di dieci giorni, dopo che in nome dell’amore sicuro e certificato, avevo rinunciato alla dignità di uomo che non piange mai e a un weekend alcolico e culinario in Baviera. Trattavasi di un caso di cacciatrice miope, convinta di sparare ad un elefante e che invece aveva impallinato un bradipo sentimentale con ancora la sacca amniotica addosso.

Le esperienze aiutano a crescere sempre che tu sia in grado di rialzarti. Poi ci sono delle ragazze che come temevi, di tutto quello che hai lasciato loro nel tempo a modo di pegno, non ritrovi che la carta regalo appallottolata nella quale incespicare, una mattina fuori dall’uscio di casa.

E allora continui a convincerti, che quella che senti prenderti allo stomaco, bè si, è proprio fame.

15 Risposte a “HO VOGLIA DI UNA DONNA. O FORSE E’ UN PANINO IMBOTTITO?”

  1. ecco spiega bene alla box e attento alle parole “moto”, “veloce”, “pericolo” ecc. altrimenti non la convinci. Cmq sarà più facile che sia io a dover rassicurare lei che viceversa :)a.b.

  2. buongiorno! l’amica box non la si convincerà tanto facilmente; per quanto riguarda me non so, devo capire bene come funziona e poi vedrò se continuare a tremare di paura oppure tuffarmi nell’avventura :D. buon venerdì a.b.

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