I SOLITI DUE. PARLANO D'AMORE. DEVONO ESSERE UBRIACHI.

:-Patt. Credo che le donne finiranno per rovinarci.

:-Scusa Frank. Ma se non ne abbiamo una in vista, nemmeno all’orizzonte?

:-Appunto per quello finiamo sempre per bere troppo.

:-Cristo. Dovresti fare il cabarettista Frank. Dicono che le donne apprezzino chi le sa far ridere. Potrebbe essere la volta buona.

:-Non credi che ridano già a sufficienza quando ci vedono entrare?

:-Bè vecchio mio, certo non abbiamo questi ceffi granché riusciti, ma non la metterei giù cosi drastica. Ci sono facce nei paraggi messe molto peggio.

:-Facce e anche teste messe molto peggio, ma inspiegabilmente con una sventola al fianco. Coppie che non si spiegano. Sai qual è il problema Patt?

:-Frank, qua sei tu il pensatore.

:-Il problema è che alla vista non abbiamo il profilo ne così canaglia da andar bene la notte, ne così perbene da andar bene sulla tavola apparecchiata all’ora di pranzo. Noi si ha la faccia del risveglio e non interessiamo. Perché a quell’ora le donne dormono.

:-Alla fine è colpa delle nostri madri allora?

:-In un certo senso si. Sarebbe stato preferibile qualche schiaffo in più anni fa. O un po’ meno d’attenzione. O anche semplicemente un abbandono. Ma può essere loro abbiano fatto semplicemente il loro dovere, così per come glielo aveva insegnato la vita.

:-Per Dio. Con una madre snaturata ora saremmo qui con una sfilza di pupe sotto braccio a bere whisky and soda.

:-Credo il vino bianco sarebbe semmai più appropriato.

:-Devo parlare con mia madre domani Frank.

:-Lasciala stare Patt quella santa donna. Ormai è troppo tardi.

:-Allora escogitiamo qualcosa Cristo. Parliamoci chiaro Frank. Quanti anni è che ci conosciamo?

:-Troppi.

:-Quanto tempo è che si esce la sera in cerca di compagnia?

:-Ancora decisamente troppo.

:-Bene. Prova a ricordare un occasione nella quale, ci siamo datile mani di torno. Insomma, una volta che ci abbiamo, come dire, provato?

:-(….)

:-Le conti sulle dita di una mano. La mano di un mobiliere, di quelli con l’indice mozzato. E poi non possiamo stare qui a lamentarci.

:-Non fa una piega Patt. Se abbiamo la fedina penale del cuore ancora immacolata, non è tanto perché non abbiamo trovato alcuna da prendere di mira, o diversamente, perché nessuna ci ha ancora piazzato un tiro di schioppo all’altezza del petto. E’ solo perché abbiamo una paura fottuta del rinculo della nostra stessa arma.

:-Cristo. Le armi non mi sono mai piaciute Frank.

:-Probabile si tratterebbe solo di andarci con il polso rilassato. Ma forse adesso abbiamo così poche cartucce, che la paura di sbagliare ci farebbe tremare il braccio.

:-Anche le illusioni fanno la loro porca parte. Ti appannano la vista e ti distorcono la croce dentro il cannocchiale. E di quel che ti pareva un bersaglio bell e fatto, non rimane che un proiettile in un tronco d’albero.

:-Bè Patt, se il rinculo ti da un colpo secco che ti svuota i polmoni e ti ronza nelle orecchie, le disillusioni hanno la capacità innata di presentarsi all’improvviso, quando te ne stai li con i pantaloni calati alle caviglie.

:-Cristo. E ti credo poi che ci passa la voglia e ci fa paura e preferiamo rimanere qui, a vincer la paura a bicchieri.

:-Già, così è molto più facile e non fa danni, se non un paio d’ore la mattina dopo. Ma una donna andata male, è come un post sbornia lungo settimane, mattina dopo mattina. E  non c’è pasto e caraffe d’acqua e chicchi di caffè sotto la lingua che la faccia passare. Solo tempo, tempo non quantificato. Se il cuore avesse su una tela cerata, si sarebbe almeno riparati dal vento di ritorno e dagli spruzzi d’acqua della risacca. Invece si ostinano a vestirlo di rosso velluto, che sia sensibile al tatto e che venga bene agli occhi degli scrittori. Ma non sanno che il più delle volte, se ne va a casa anche lui a notte inoltrata, con la faccia sfatta e il morale sotto i tacchi e  una macchia di vino sopra l’ennesima ferita aperta.

:-Dannazione Frank. Il cuore se la passa male quanto noi allora.

:-Mha, non farti intenerire troppo dalle apparenze. In sostanza il cuore si prende il primo cazzotto, ma poi finge di essere svenuto e tocca alla testa stare li ha sbrigarsela, con il resto della rissa. Mettila così. Quando le cose finiscono male, che succede? Il cuore è il tuo disco preferito che salta sul piatto. Ma è la testa. La testa è la superficie del vinile irrimediabilmente graffiata.

:-Frank, qual è il tuo disco preferito?

:-Non li posso più ascoltare Patt. Sono tutti rovinati.

14 Risposte a “I SOLITI DUE. PARLANO D'AMORE. DEVONO ESSERE UBRIACHI.”

  1. cristo Frank, è la solita dicotomia occidentale tra cuore e mente! ma è mai possibile che quei due trovino un accordo, uno straccio di sintonia su cui allearsi?

    buon Mart/edì

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