Di vecchi non ne conosco mica tanti. Voglio dire. Ce ne sono a bizzeffe ma ti sfilano solo accanto. O gli passi davanti mentre stanno fermi, talmente sono ormai, inglobati elementi del paesaggio. Il fatto è che non ci si prende la briga. Probabile loro non aspetterebbero altro. O forse non gli importa, talmente abituati alla noia. E’ gente che gli si può dire tutto, ma in quanto a sopportazione. Imbattibili. In ogni modo i vecchi hanno così poco da fare a parte aspettare o non aspettare la morte, che ad ascoltarti ci starebbero volentieri. Che poi uno giovane, tipo noi giovani, non ci avremmo un cazzo da dire, ad un vecchio. Abbiamo poca vita, e vita troppo uguale. Cullati ancora dentro la pancia, ubriachi di amniotico. Niente fame. Non ci mancano li soldi. A due o trent’anni, vestiamo ancora la pelle del culetto. Senza un segno di consumo, splendida, rosa e superficiale. A un vecchio, se ci si prende la briga, non ci si può fare che domande. Voglio dire. Avrà fatto almeno la guerra. La guerra e quel che comporta, è mica poco. Questa qui è un era davvero sfigata, se vivi nell’occidente. L’esperienza più provante di cui ti puoi vantare, è il morbo della mucca pazza. Non avrò mai dei figli e dei nipoti. Senza esperienze da raccontare, mi sentirei un verme. Gianmaria, ti ho raccontato di quella volta che a duecento chilometri da casa è scoppiato un caso di aviaria? Buuum! Una gallina. Un botto!Si nonno, me la racconti ogni volta, uff. I vecchi ci stanno scappando via con il loro bagaglio di storia. Lenti e azzoppati, solo perché ormai durano più del previsto. Ma noi si fanno troppe tappe al bar per l’aperitivo, poi non li si riprende più. Il problema dei miei vecchi della campagna, dei vecchi della montagna, è che pure a loro gli è toccato sprecare la vita. Quelli di città non so. Salvato il culo dalla guerra, se li è inchiapettati l’abitudine. Di mio nonno mi son perso pure i trent’anni buoni. I primi. Troppo timore reverenziale per chiedere, troppo impegnato per prendermi la briga di ascoltare. Cioè. Uno a quella età c’ha i brufoli da spremere, le partite al campetto, le interrogazioni, i temi di matematica, le tempeste ormonali, le prime seghe, le prime innamorate. Un sacco di cazzate, ma nessuno te lo fa notare. Intanto i vecchi tirano la ciabatta e si allontanano ingobbiti. Mio nonno era un tipo abbastanza nervoso, tipo che a volte urlava alla nonna per delle puttanate. Roba di minestre troppo salate, camice troppo eleganti. Algido e severo. A volte sorrideva mi pare. Ma per il resto non c’erano margini di trattativa. Capo famiglia promossosi generale. Poi c’era anche troppo Signore Dio fra le palle. Erano tempi e terreni fertili quelli per il cristianesimo. Veniva su come l’erbaccia. Stretti fra Dio e un generale, mia madre, le figlie femmine, son venute su come pecorelle. La tremarella sotto la lana stenta ancora ad andarsene. Anche Dio, purtroppo. Mio nonno invece, non mi ha lasciato il tempo. Adesso che ho capito che volevo chiedergli delle robe. Adesso che il sebo non è più in eccesso e al campetto ci parcheggiano. Al campetto l’altro giorno ho visto un vecchio che spingeva la carrozzina con dentro una nipote in fasce. A forza di pensare abbiamo capito a che cosa possono servire gli anziani. A guardarcene bene dall’esperienza.
sisi lavoreno forte,maledizione…
pista
cazzarola hai cambiato la carta da parati!
ancora non mi soddisfa, ma migliori.
bene.
hòla Mart, ho visto solo adesso che rientro il messaggio, da buon fubone ho lasciato msn sullo stato in linea, ma non c’era nessuno
…mi sa che la vecchiaia
(e sono pure amico di tal helmut …non mi ricordo più come si chiama, Altz qualcosa) 😉 alla prossima
qui ormai la pausa è solo un lontano ricordo…
pista
eh! una bella cosa…che non esiste!
ab
Cullati ancora dentro la pancia, ubriachi di amniotico.
questa da sola vale l’intera lettura.
io sono già un po’ vecchia..
e da domani “puru tu”!!! 😉
un bacione
“noi giovani”? ahahah
pista
temo che ormai si viva solo di spleen ‘ci guardiamo bene dall’esperienza’ a ben riflettere sembra che a volte si viva la vita in seconda persona come se non fossero fatti nostri
così se per caso hai da fare qualcosa (generalmente un cazzo) e tuo figlio piange nel passeggino, allora c’è pronto il genitore che te lo porta a spasso e sei pure orgoglione perchè magari ci hai culo che i tuoi vecchi campano ancora
sti ‘i vecchi’ è roba tosta
ciao ‘Mart …oggi ci vorrebbe un po’ di polenta 😉 (che sta scomparendo pure quella)