INFEDELTA'

“Cazzo,” pensò il Rag. Rimbaldoni quando la vide entrare nel suo ufficio. “Le diciottenni dei giorni d’oggi, lo farebbero rizzare al solo vederle, anche a un nonnetto ottuagenario.”

La nuova segretaria che gli avevano assegnato dal giorno prima, era una bomba inesplosa, caricata ad ormoni, curve che sfidavano la forza di gravità (riuscendoci perfettamente) e metri quadrati di pelle messa a nudo.

Si allentò leggermente il nodo della cravatta, per far filare un po’ d’aria fresca dentro la camicia e trarre un bel respiro che ossigenasse certi pensieri impuri che gli frullavano per la testa.

“Ai miei tempi le ragazze di quest’età erano delle santarelline casa e chiesa e al massimo le vedevi a scuola o la domenica al catechismo e se ti andava di lusso, ci guadagnavi un bacio sotto casa di nascosto dai genitori,” si disse fra se e se. “Ora invece guardale…madonna cosa non gli farei.”

Deglutì un groppo di saliva e provò a concentrarsi su altro. “Smettila và, che oggi è anche il tuo anniversario di matrimonio. Hai moglie e figli.”

“Guardalo poverino,” sorrise soddisfatta lei, “ce l’avrà così in tiro che rischia di rovesciare la scrivania. Certo che però, a vedere le mani, deve avere un bel pisellone. Ci sarà da divertirsi.”

“Certo che sei proprio una troietta, bella la mia Roberta” si disse lei, ridendosela mentalmente. “Diciamo che sono una puttanella che diventerà presto una donna in carriera. Il primo pollo qua è già spennato. Promozione in vistaaaa!”

:-"Buongiorno Ragionier Rimbaldoni!"

:-"Buongiorno Signorina, ma mi chiami pure Gianaldo."

:- "Gianaldo? che cazzo di nome è?" penso lei.

:-"Allora, cosa le pare dei primi giorni di lavoro? Si trova bene?"

:-"Ottimamente direi, il lavoro mi piace, l’ambiente è ottimo e voi superiori siete tutti squisitamente gentili. Ho solo un piccolo cruccio per il rientro a casa, ma vedrò di risolverlo."

:-"Che c’è? Qualche problema? Magari posso aiutarla" 

:-"Ehm, vede ragioniere, cioè Gianaldo, nel quartiere dove vivo, i servizi di trasporto sono parecchio inefficienti. Quindi uscendo di qui alle 18, non sono mai a casa prima delle 20."

:- "Davvero una scocciatura, ma dove abita se mi posso permettere?"

:- "Al Gardini 2, sotto la tangenziale."

Il ragionier Rimbaldoni ebbe un sussulto dentro i pantaloni.

:-"Accidenti che coincidenza, faccio quella strada regolarmente per andare a casa. La potrei accompagnare."

:- "Fichetta mia fatti capanna." Pensò lei maliziosamente. "Più facile di quanto credessi."

:- "Ehm, sarebbe davvero gentile, ma credo di non poter accettare. Sarei un gran impiccio e poi lei avrà tutti i suoi impegni dopo lavoro. E poi sono appena assunta, non mi pare il caso."

:- "Macche, fuori di qui a me non resta che filare verso la monotonia matrimoniale e la confusione dei bambini. Quindi con lei almeno il viaggio sarà più piacevole, la prego!"

:-"Okkey, sorrise lei strizzandogli l’occhiolino. Allora vedrò di fare il possibile per allietarle il tragitto.."

Lui passò tutta la giornata a fantasticare e contemporaneamente tentare di scacciare immagini di loro due avvinghiati sui sedili posteriore della stationwagon o impegnati in acrobazie estreme nel monolocale di lei.

Lei si limitò ad andarlo ad attizzare di tanto in tanto, con qualche bottone slacciato in più della camicetta e col sorriso compiaciuto vedendo lui che tentava, ogni volta, di mascherare sotto la scrivania, l’immediata erezione che lei gli procurava.

(…)

Solo quando, a fine giornata, stava salendo le scale che portavano all’abitazione di lei, il ragioniere si ricordò che non aveva sentito la moglie per tutta la giornata. “Cazzo” pensò. “Quanto sono pirla, proprio il giorno dell’anniversario. Fortuna almeno ho già preso il regalo”.

Pensò di rimediare con un sms al silenzio di tutte quelle ore.

“Amore, giornata orribile in ufficio, non un attimo di respiro. Ora sono in tangenziale, bloccato in coda per un incidente. Ti avviso quando sono nei pressi di casa. Ti amo. Gian.”

(…)

Arrivò a casa con solo due ore di ritardo.

Lei venne ad aprirgli, con il solito sorriso gentile e umile. Era una donna, fisicamente ancora ragazzina. L’aria impaurita e timida su un fisico minuto, ma seducente per la sua flessuosa eleganza. Era stata sempre così, una compagna fedele e silenziosa, senza particolari slanci umorali. Ma era appunto questa tranquillità di figura, che lo aveva conquistato e convinto a sposarla, nella speranza che la posatezza di lei, si stendesse poi sulla vita coniugale, donandogli un futuro sicuro e senza imprevisti.

:-“Sono terribilmente desolato tesoro,” le disse, sfiorandole la guancia con un bacio. “Doveva essere la nostra serata”.

:-“Abbiamo ancora tutto il tempo” sussurrò lei, nel tentativo di non fargli pesare il ritardo.

:-“Solo non ho ancora preparato la cena. Non sapevo a che ora saresti rincasato. Ti va qualcosa in particolare?”

:- “Mmm..sono così sfiancato che mi mangerei una bistecca di dinosauro."

:- “Quella non credo di trovarla, ma faccio un salto volentieri al negozio all’angolo, a prenderti qualcosa di sfizioso e nutriente”

:-“Saresti fantastica come sempre amore, ma sono quasi le venti, temo troverai chiuso”

:-"Non ti preoccupare, conosco il Signor Renato, il macellaio, lui sarà ancora lì. Se busso sul retro, sarà felice di aprirmi.”

Lui la strinse a se, facendole dondolare il pacchettino del regalo (era il più classico degli anelli) davanti agli occhi.

:-“Dopo,” disse lei. O troverò chiuso. Nel frattempo datti una rinfrescata. C’è la doccia pronta”

(…)

:- "Oh la mia Signora Rimbaldoni” tuono con voce potente e rozza il macellaio, aprendo la porta metallica che dal retro, dava sul vicolo.

:-"Credevo che oggi non sarebbe venuta”

:-"Scusi Signor Renato, ma quell’idiota di mio marito ha fatto tardi al lavoro."

Lui la invitò ad entrare tirandole una sonora pacca sul sedere.

:-“Lo sa che io in genere sono un tipa puntigliosa. I dietologi dicono che la carne va presa almeno tre volte in settimana. Mica potevo rimanere senza oggi” fece lei maliziosamente girandosi a guardarlo.

:-“Sono qui per servirla cara la mia maialona ” disse lui slacciandosi la patta e calandosi i pantaloni.

:-“Me ne dia una dose bella abbondante” lo pregò lei sfilandosi la gonna, “ma facciamo in fretta che mio marito è su bello affamato”.

(…)

Il ragionier Ginaldo Rimbaldoni usci dalla doccia e la vide rientrare.

Aveva gli occhi come lucidi e le pupille dilatate e una strana eccitazione addosso.

Era tutta trafelata e lui pensò che avesse fatto una gran corsa apposta per lui.

“Hai una moglie magnifica e fedele e servizievole”, si disse compiaciuto.

“E prima hai fatto molto bene a rifiutare le avances di quella puttanella ”.

30 Risposte a “INFEDELTA'”

  1. seeeeeeee, seeeeeeeeeee, tutte le scuse sono buone eh?????

    dai, non fare così… il tempo per te faccio in modo di trovarlo!!!!

    ghghghghghghgghghgh…..me conviene, noooooooooooooo?????

    :o*

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