INTERCETTAZIONI.




“Mi è difficile trovare argomenti nuovi lungo i quali dare sfogo al mio bisogno di creare versi e paragrafi. Questo è il dato di fatto. Sono ripetitivo. La cosa mi rende triste ma allo stesso tempo rafforza le mie certezze: sono in buona compagnia. La vita soffre della stessa magagna: i maiali se la cavano con un’influenza. Non se ne esce manco dichiarando l’esistenza, una pandemia. Una mascherina antipolvere per difendersi dall’ineluttabile. Sembrarsi impreparati dopo i trenta, mai sufficientemente studiati, vuoti di conoscenza che ti colgono in mutande. Improvvise amnesie: una bella grana. Come accalappiare il cane, dio cane? Per quante ne sfoderi a fine sera ti trovi nella tasca destra un fazzoletto spiegazzato umido di muco e secco di insoddisfazione.”

 

( … )

 

“Ti giochi il tempo instabile, la ripetitività del lavoro, lo stato delle amichette in facebook, la recensione di un film, il commento all’ultimo libro, le malefatte dei dittatori. Arte, cultura, spettacolo, gossip, inviti a cena, whisky scozzesi, la fotografia, due nipoti, lo stato del Vaticano, gli incontri dei gruppi online. Qualunquismo e qualità, il moschicida per tutte le stagioni. Ma i volatili sono volatili. Volatile come l’impalpabilità della casualità. Incontrollabili e astuti, preferiscono il suicidio per trauma, contro le superfici vetrate. Le prede non sono più tali quando sei tu a cacciarle. Sasso, carta, forbice, esplosione nucleare. L’esistenzialismo. Ho preso a leggere voci a caso sull’enciclopedia online. Ho fatto conoscenza con asteroidi e distretti francesi.”

 

( … )

 

“Potrei buttarmi sugli articoli tecnici, letterariamente parlando. Ma la critica di sinistra è già ben rappresentata. Un reporter aggiuntivo, alto, tonico, pelato, ben dotato, starebbe indifferente nel mucchio. Polemici, disfattisti ma incapaci di proposte alternative. Tanto vale andare alle feste con gli amici di destra che c’è figa ben vestita e profumata.”

 

( … )

 

“Sto sempre al solito, ho sempre gli stessi dubbi. Sto va con l’accento? Lamento a me stesso la difficoltà di creare e mantenere rapporti personali, stabili, duraturi, frequenti, di un certo livello. Come somma di tutto questo sono arrivato a una sorta di sfavorevole armistizio tra me e me: meno fondi alla ricerca. Sto da solo in un divano parcheggiato sul ciglio della strada sotto il sole delle tredici e quarantacinque. Ho il finestrino abbassato e il braccio sinistro, fuori, penzolante. La lamiera scotta, non fumo, ma ho finito le sigarette. Ascolto un cantante dalla voce cupa e rauca. Se fossi donna mi concederei continuamente in cambio di un  – baby – all’ora. Un baby l’ora. Mi diletto a fare lo sguardo assente, il labbro corrucciato e l’occhio scuro. Passa una tizia in bicicletta con un cappuccio calato sulla testa e mi sorride. Peccato mi sia dimenticato di investire il suo fidanzato che la precedeva.”

2 Risposte a “INTERCETTAZIONI.”

  1. Mando tutto alla Procura.

    Mi mancava leggere qualcosa di pervicace. Vengo sul blog praticamente solo per scrivere, diserto qualsiasi interscambio personale. Attendo le vacanze.

    Nel frattempo, fagocitata dal lavoro, ti lascio un saluto.

    E un bacio

  2. bonjour monsieur Mart

    mi chiedevo, ma questo tipo d’intercettazioni non sono ora proibite dal boss Al-fano l’amico di Tavano?

    Vabbé tra una samantha e una noemi meglio godersela a dritta che a manca, tanto più che tra un pò anche l’Internet sarà così globale da diventare come quella cinese o iraniana, cioè molto libera.

    Nel ‘ciarpame’ dei papichulo, è sempre un piacere leggere in questo blog cose intelliggienti e se posso permettermi un piccolo appunto, questo è sul termine …ripetitivo io trovo che vada sostituito con determinazione nel ribadire il proprio pensiero e punto di vista …ma appunto….punti di vista.

    Un saluto estivo a te Mart e alla bella MammaT …sull’orizzonte del mare.

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