IRONIA DELLA MORTE

:-Senta lei, che cosa le è saltato in mente di menare un vecchio?

:-Bè innanzi tutto senta, quello sarà anche stato vecchio, ma menava come uno di trent’anni. Anzi, avreste dovuto arrestare lui. Guardi un po’ che faccia. Quello messo peggio sono io. Sembro uscito da un incontro con Tyson. Gli avete fatto l’antidoping al nonno?

:-Non faccia lo spiritoso per Dio! Lo ha ridotto in fin di vita.

:-Ahahah bella questa. Senta tenente. Il fine della vita è soggetto a diversi punti di vista quando si sono superati i novanta. Quello era già in fin di vita quando l’ho incontrato. Quindi gli ho fatto si e no un graffio.

:-Questo starà al giudice stabilirlo. Con l’autopsia alla mano.

:-Autopsia? Ma non è mica morto.

:-Vabbè, vabbè, quella roba li. Ma guarda un po’. E’ colpevole e vuole pure fare il pignolo.

:-Ahh Perfetto. Allora visto che vogliamo trascurare i dettagli, condannatemi alla sedia elettrica così facciamo prima. Tanto a minuti salterà fuori che gli ho pure violentato la moglie.

:-Gli ha violentato la moglie?

:-Oh si certo. Un vero bocconcino. Di ottantacinque anni. Il miglior colpo della mia vita.

:-Senta, ma lo sa che lei è sotto interrogatorio? Io questa devo prenderla come una confessione. Agente Giannetti!

:-Comandi tenente.

:-Mi faccia venire li, il dattilografo, il telescrivente, o come diavolo si chiama.

:-Scusi tenente. Non la seguo.

:-Giannetti. Cristo. Faccia venire qualcuno che sia in grado di redigere un verbale.

:-Senta, posso darle una mano? Vi vedo un pelo in difficoltà.

:-La smetta di fare il brillante. Si sta cacciando in un guaio più grande di lei. Ci sono già una violenza personale e una violenza carnale. Il tutto aggravato dall’età delle vittime.

:-Ma non faccia l’idiota!

:-Cosa ha detto? Idiota a chi?Bene. Bene. Aggiungiamo pure oltraggio a pubblico ufficiale. E ora che fa? Stia seduto. Stia seduto le ho detto.

:-Conosco i miei diritti. Ho voglia di stare in piedi.

:-Si sieda o faccio verbalizzare anche resistenza a pubblico ufficiale.

:-Mio Dio. Tenetemi o l’ammazzo.

:-Allora! Quando arriva questo scribacchino? Qua c’è da annotare anche un tentato omicidio.

:-Promesso omicidio vorrà dire. Non l’ho ancora tentato. Senta perché già che c’è non mi accusa anche dell’omicidio di J. F. Kennedy?

:-Verifichiamo subito. Dove era il ventidue novembre del millenovecentosessantatre? Ha un alibi?

:-Temo di no signor tenente. Dovevo ancora nascere.

:-Capitano buongiorno.

:-Riposo tenente, riposo. Chi abbiamo qui?

:-Questa è la documentazione. Comunque un tale con una sfilza di reati che gli faranno passare un bel po’ d’anni al fresco per quanto mi riguarda.

:-Senta, ma lei è tenente, magistrato o il giustiziere della notte?

:-Vediamo di stare calmi qui.

:-Tenente vada pure, continuo io. Allora, cosa abbiamo combinato figliuolo?

 :-Mah niente di che. Un piccolo diverbio stradale con un autista incapace. E pericoloso aggiungerei.

:-Bè qui leggo un tentativo di strangolamento, una testata al setto nasale, una ginocchiata all’inguine e numerosi colpi al corpo. Non mi sembra solo un piccolo diverbio stradale.

:-Eh. Sono spiacente capitano. Forse mi sono fatto prendere un po’ dal nervosismo. Sa avevo già i nervi a fior di pelle per conto mio, poi quello rischia di ammazzarmi. Forse ho calcato un po’ la mano in effetti.

:-Lo ha conciato per le feste per la verità.

:-Come le ripeto. E’ stato un accumularsi di eventi. Prima la mia ragazza che mi da il ben servito, poi il nonno che mi sfascia la macchina. E’ stato un inizio settimana orribile.

:-Non mi sembra un buon motivo per rischiare di ammazzare un vecchio. Avrebbe potuto tentare con metodi più civili. Col dialogo si risolvono molte cose. Sarebbe bastato parlarne e discuterne con calma. Faccia per lo meno un tentativo con la sua ragazza. Salvi almeno una situazione. Col vecchio ormai è tardi.

:-Anche con la mia ex fidanzata ormai è tardi.

:-Non è mai troppo tardi in amore.

:-Le dico di si. Lei non c’è più.

:-Se ne è andata definitivamente, è partita? La rintracci. Sarà pure da qualche parte.

:-No, impossibile. E’ deceduta.

:-Cristo, sono addolorato. Che disgrazia. Incidente, malattia fulminante? Si sentirà terribilmente in colpa.

:-In un certo senso. Comunque è stato omicidio. Sa com’è. Loro ti lasciano per un altro dopo che ti tradivano da tempo, ti trovi solo, con le corna, il sangue al cervello, il formicolio alle mani, e finisci sempre inevitabilmente per ammazzarle. Brutte situazioni, ma inevitabili.

:-Già, già, capisco.

:-Ma torniamo a noi capitano. Senta. Per la questione della rissa. Come pensa me la posso cavare?

:-Bè visto che comunque la controparte a la totalità della colpa nell’incidente, potrei vedere di convincerla a ritirare la denuncia per aggressione e trovare una sorta di patteggiamento economico. Potrebbe uscirne pulito.

:-Sarebbe perfetto. Lei è davvero un tipo a posto capitano.

:-Grazie grazie. Faccio solo il mio dovere tentando di non far pesare la mia autorità. E comunque cerchi di darsi una calmata. La trovo eccessivamente teso.

:-Sarà fatto capitano. Pensavo giusto di svignarmela in vacanza per un po’. Tanto per cambiare aria e trovare serenità.

:-E’ una buona soluzione.

:-O devo rimanere a disposizione?

:-No vada pure. Ci faremo vivi noi.

:-Bene. Meglio che vada allora. Inizio a sentirmi un criminale qua dentro.

:-Capita. E’ l’aria viziata. Arrivederci, anche se non è un bell’augurio detto da me.

:-Simpatico.

:-Ah, senta, un ultima cosa. Quella sulla sua ex ragazza, era una battuta vero?

:-Ci vediamo presto, capitano.

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