LA PALLA E’ ROTONDA.

I capelli della sua ragazza gli impallavano in gran parte la visuale. Riusciva a intravedere tra quel crine di filamenti neri, solo brevi squarci di verde. Eppure, dal divano rispetto al televisore, il suo corpo era in perfetta posizione frontale. Ma era la testa. La testa era costretta ad un angolo innaturale verso sinistra da quella fastidiosa e inopportuna, per quanto lo riguardava per il momento o forse in generale, attività supponeva inquadrata come – scambio di effusioni amorose -. Non credeva che il collo umano avesse una simile capacità di rotazione rispetto al tronco. E probabilmente la tensione muscolare che sottoforma di una fitta dolorosa gli univa la spalla destra con la sommità della sua cervice – con un culmine su una vecchia carie posta nell’arcata dentaria inferiore – era in questo senso, un buon indizio confermatore della sua ipotesi. Ancora un quarto di giro e la sua testa si sarebbe svitata dal portalampade. Poi sarebbe stato il buio. E magari l’oscurità gli avrebbe dato una mano a togliersi da quel clamoroso impiccio. In quel momento più di altre occasioni, imbrigliato in quella normalità da catechismo, con la possibilità lontana all’orizzonte di un escursus nella fornicazione, rimpiangeva di non essere, quel gran tot, abbastanza o sufficientemente. Svitato. Era sempre stato un cazzo di. Bravo ragazzo.

Ecco ora sarebbe potuto agli occhi dei più sembrare, che quella sua mano fra i capelli di lei fosse, uhm, ecco, bè, non vorrei dire ma, un gesto d’affetto. Di una certa sensualità.

Sapete come funziona. E’ la situazione che fa l’uomo (uomo e donna) sessuale. L’attrazione fisica è un bisogno calamitico. Si attiva solo in vicinanza del polo opposto. Per questo il polo nord non batte mai chiodo. Ha qualche miliardo di stronzi fra le palle.

In ogni modo lui le stava semplicemente scostando i capelli. Gli erano entrati in bocca, puah! puah! ma principalmente si stava facendo strada, stava aprendo alle sue pupille il sipario sullo schermo. Ragazzi, questo non chiedeva altro che, il diritto ad una telefonata di un arrestato, l’ultimo desiderio di un condannato a morte. I diritti umani fondamentali. Vedersi in tranquillità una cazzo di partita. Novanta minuti di limbo al plasma. Poi si sarebbe donato al mondo. Precisamente al suo letto.

Peccato che la sua ragazza lo amasse proprio quella sera. Perlomeno lo adorava così ottusamente. Ora gli stava passando la lingua lungo, dentro, sopra, sotto il lobo dell’orecchio sinistro. Una situazione decisamente viscida. Gli ricordava, vediamo, uhm. Ecco. Gli ricordava quando ti passano la lingua lungo, dentro, sopra, sotto il lobo dell’orecchio.

In effetti non era mai stato un granché a trovare le parole. Ultimamente, da quando ne aveva la possibilità, tendeva a soffocare tutto con il mezzo. Bacio. Sempre di uso della lingua in fondo si trattava. Erano baci molto sporchi. Ne era cosciente. Baci con scopo palliativo. Insonorizzante. Spray antistupro. Pistola scacciacani. La sua ragazza ne andava matta. Era un buon metodo per evitare una risposta o per darla. Finto-affermativa. Per soffocare una domanda. Uno scacciapensieri.

Signori, mi spiace per voi, ma l’amore non si può fingere. O almeno lui non ci riusciva. Era un giocatore corretto, anche se in quel momento, bè, bè, bè, non era certo uno stinco di santo. Il suo comportamento non era propriamente esemplare davvero. Ma certo, avrebbe smesso prima di andare oltre il limite del non ritorno. Al patto che non lo avesse già oltrepassato. Oh, al solo pensiero gli si struggeva il cuore. Era proprio un cazzo di bravo ragazzo senza speranza.

Poi successe che la sua squadra segnò.

Intravide l’esultanza statica del televisore attraverso il corpo della sua ragazza, che nel preciso momento occupava malauguratamente lo spazio-tempo fra lui e lo schermo.

Ma l’amore non rendeva ciechi?

La sua ragazza finì lunga distesa sul tappeto.

9 Risposte a “LA PALLA E’ ROTONDA.”

  1. ‘azz.. non ce ne ho di consigli per sterminare le rondini. Però so come le puoi aiutare a fare i nidi, in primavera. Se butti dei batuffoli di cotone dal balcone (devi essere abbastanza in alto però), loro li avvistano immediatamente, ci si fiondano sopra, li prendono in volo e se li portano via, nel becco. Ci fanno i nidi. Sono troppo romantica.

  2. “tendeva a soffocare tutto con il mezzo. Bacio. Sempre di uso della lingua in fondo si trattava. Erano baci molto sporchi. Ne era cosciente. Baci con scopo palliativo. Insonorizzante. Spray antistupro. Pistola scacciacani. La sua ragazza ne andava matta. Era un buon metodo per evitare una risposta o per darla. Finto-affermativa. Per soffocare una domanda. Uno scacciapensieri.”

    fratello…

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