Di questo passo toccherà alzare la mano e chiedere a qualcuno il permesso di andare a pisciare, anche a casa nostra, nel tuo bagno. Aveva calcato il tono della voce su quel”tuo”, per evidenziare l’usurpazione in atto. Quel tizio era la cosa più interessante che mi fosse capitata ultimamente. Un vecchio con gli stessi vestiti, che usciva sotto casa ogni mezz’ora. A fumarsi la pipa e camminare come un vecchio. Avanti e indietro ingobbito, le mani dietro la schiena, proprio come i vecchi. Mi spiaceva solo che di tanto in tanto tirasse uno scarocchio nella polvere. Per essere un professorone, ci vorrebbe una certa eleganza. Con la vecchiaia, ho notato, ci si fanno decisamente meno problemi dal punto di vista comportamentale. Forse si capisce che è tutto inutile, non si ha più a dover piacere a questo o quell’altro. Forse si pensa di aver già dato a sufficienza, in quanto a privazioni. O forse se ne ha abbastanza della morte, come pensiero. Quelle sere di fine estate me ne stavo quasi continuamente sul balcone della finestra a leggere. Il vecchio passava di sotto e ci si salutava. Dall’alto al basso e viceversa. Avevo finito per farlo salire perché non avevo piacere di parlare alla finestra. La gente qui è restia a farsi gli affari suoi. Ai telegiornali erano d’attualità le crociate contro l’alcool. L’estate è un periodo proficuo per ogni tipo di campagna. La gente ha la testa in vacanza e se devi far valere delle ragioni, quello è il momento buono. Crederanno gli hai chiesto se gli va l’aperitivo in spiaggia. Saranno sempre d’accordo. Il professore era affondato nel divano e immaginavo che avrei dovuto tirarlo su di peso, quando fosse stato. Lo lasciavo fumare, la pipa non faceva ne più ne meno fumi e profumi degli incensi che avevo sparsi per casa. Poi avevo tutte le finestre aperte. Un continuo rondò d’aria calda. Mia madre diceva che mi sarei ammazzato di reumatismi, per quel fatto. Mi pareva una morte più romanzesca che per il caldo. A questi qui gli va bene che per le rocambolesche coincidenze dell’esistenza, queste settimane sono state fitte di ubriachi al volante. Piove sempre sul bagnato. Alla tv passavano una musica di pianoforte sotto delle istantanee di una bella tizia. Una ragazza impeccabile che andava al catechismo. Gesù si era distratto e il balordo l’aveva falciata. Il professore lo vedevo irritato. Pupille troppo attive per il suo standard di napoletano in pensione. Se avesse potuto parlare e alzarsi avrebbe forse trascinato il conduttore per un orecchio dietro un ipotetica lavagna. Ma era affondato nel divano come dentro le sabbie mobili. Dato che non toglieva mai la pipa di bocca, bofonchiava mezze parole, sputandomi il tappeto.
Arriveremo al proibizionismo di questo passo. Sfruttare il dolore delle perdite violente per mascherare l’insofferenza verso la vita e condannare i rimedi caserecci ad essa. Troppo semplificativo dire – ubriaco – e nasconderne i motivi e gli scopi. Sanno benissimo che è colpa loro, o di ciò che loro sostengono.
Guardai dalla finestra la brace rossastra della pipa attraversare indenne la strada.
ciao Mart… ho fatto scorta di calippi e li ho tagliati col gin 😉
Ubi, ma tu non eri via???
Spiaggia? Quale spiaggia? 😀
questo brano vale più di una lettura. il ragionamento è tanto lucido da permettere un “cristo” anche a me prima di tornare sulle scartoffie.
siete drogati!
anziani e bambini a lavorare subito!
pista
fantastico, grande titolo, grande sostanza e grande rilievo su questo cazzo di mainstream che negli ultimi tempi (direi quasi da quando c’era lui: il pelatino, ed ora prodi) ti dice: “fumi, sei drogato” “bevi, sei drogato” “scopi, sei drogato e c’hai l’aids”, “pensi, sei un pazzo drogato” “sei drogato, beh cazzo vedi che sei drogato allora!” …mi sa che anche ad essere vecchi t’ incominciano a guardar storto, come ad esser cosa da drogati
salutammo saggio Mart
ti prego, Mart, sii mio per sempre!
Kerouac ti sta appollaiato come un pappagallo sulla spalla destra o mi sbaglio? Me ne vado venerdì, ma sarò un po’ multitasking, quindi continuerò a leggerti, magari a bordopiscina e con un long island iced tea in mano.
(o, anche, sulla spiaggia di sassi neri, nell’ora che volge al disio, per farmi intenerire il cuore già frollo di birra, ma con del pesce alla griglia a portata di mano…)
ieri sera guardaveno il concerto seduti,come dei bravi anziani ad un concerto di anziani…
pista