MANGIAMUCCA & GATTINO. E IL FORMAGGINO SGNECK.

Dopo le prime elezioni planetarie, la popolazione fu ridotta a un mansueto gregge di pecore. Tutti i candidati furono eletti con il massimo delle preferenze e gli abitanti tirarono un sospiro di sollievo. Beeee! Pecore pascolanti in un verdissimo prato di erba sintetica, in poco numerosi crocchi, in coppia, solitarie. Si poteva ancora distinguere il ceppo semantico d’origine, dalla sfumatura dei riccioli lanuginosi. Rossastri quelli europei, per via degli spargimenti di sangue non ancora dilavati. Gialloocra gli asiatici, perchè si ostinano ancora a fare la pipì controvento. Ecc, ecc. Gli abitanti di quello che rimaneva del continente africano erano naturalmente le pecore nere. Ahahahah.
Nel centro di direzione generale, posto sulla stazione orbitante Luxur, il re del mondo si lisciava il mento con aria soddisfatta. Era un re fantoccio, scelto tra i partecipanti ad un concorso di dizione e bella presenza. Coloro che realmente gestivano il comando erano altri e stavano ancora giù sul pianeta. Il potere comporta essenzialmente grossi vantaggi di tipo economico – e quindi materiale –  che su dei satelliti artificiali non erano ben pavoneggiabili. Una villa con piscina e playmate del mese ad esempio. L’arrosto con patatine. Le orge nei club privè. Le stragi famigliari da seguire in tv. La pesca d’altura.  Il traffico visto da dentro la limousine con autista. Le minorenni fuori dalle scuole.
Il proprietario della BigDickChanches SpA, una multinazionale che produceva intimo maschile multiorg (aumentava le dimensioni del pene e ne migliorava le erezioni) aveva vinto il ballottaggio per la direzione del comparto MS-Q08 con l’amministratore delegato della ElvisHair SpA, una multinazionale che commercializzava la supposta PerfectMan ( in una settimana ti ritrovavi completamente glabro e con un chioma di capelli sensazionale). Il comparto MS-Q08 corrispondeva più o meno alla vecchia versione dell’est Europa. Cavallo del secondo millennio, quando ancora i confini fra i vari stati erano una inutile linea curva che seguiva vecchi diritti di conquista. E di tanto in tanto permettevano di sparare qualche bomba intelligente a grappolo, due mine, quattro prioiettili. Davvero bei tempi. Poi era arrivato il periodo del controllo delle menti, dell’annichilimento morale e mentale, e i metodi violenti erano andati in disuso. Troppo rischiosi ed appariscenti. I supertecnici delle superpotenze economiche si erano messi al superlavoro. Sulla terra erano rimasti una cinquantina di riccastri ciccioni in camicie hawaiane, che avevano assorbito ogni forma di potere inferiore, dai governi statali ai medioricchi, dagli apparati militari agli scarsamente ricchi. Tutta l’attività planetaria era gestita dagli uffici in vetro con vista, delle multinazionali.
Happyshine SpA, PushVeyUp SpA, Bananas SpA, PrestigeCabrioCar SpA, CiboItalianoPronto SpA, Gloss SpA, Fuck SpA ecc.. ecc…
Il sig. Johnson Doughlas Coffee, titolare della BigDickChanches SpA, credeva di essere in debito con la fortuna. Il distretto ex est europeo che gli era capitato in sorte alla lotteria annuale delle SuperSpA, nella sua personale classifica di gradimento stava alla posizione ventisette di cinquanta. Tanti erano i comparti in cui il globo era stato diviso. Uno per ogni S.S. fondamentalmente. I ciccioni se la cavavano ancora in matematica. Il settore MS-Q08 a suo dire, poteva si vantare le pregiatissime portatrici di fattore GNI ( gnocca non intelligente), ma l’abitante medio maschile, pur essendo uno strenuo lavoratore, era decisamente burbero, ai limiti del rozzo, facilmente dedito all’alcool di scarsa qualità, e di conseguenza alle escandescenze.
Quella della lotteria era stata una trovata dell’amministratore della CasinoCasinòEnterprise SpA naturalmente. Uno furbetto, del settore. Lui sarebbe stato per l’assegnazione dei comparti per meritocrazia, ma in effetti, i cinquanta ciccioni avevano raggiunto un livello di P.P. (Potere, Proprietà) così illimitato da non essere più stimabile. Stilare una classifica sarebbe stato davvero impresa improba. Così erano arrivati alla decisione unanime di spartirsi tutto annualmente con una banalissima estrazione. Un comparto e due candidati a scelta cieca in ballottaggio, tanto per creare un tot di suspance. Il tutto durante il pranzo annuale nella zona franca. Un untissimo vecchio MacDonald nel centro di quella che un tempo era stata la Londra Britannica.
Quel mezzogiorno il sig. Coffee si era svegliato di pessimo umore. Preoccupato. Una sensazione nuova per lui. Stentò a riconoscerla, confondendola per un semplice bisogno corporeo. Affacciato al vetro progressivo della sua C.C (Casa Celeste) al piano settemilasettecentosettantasette nonchè ultimo del P.d.C. ( Palazzo del Comparto) osservava i confini della sua nuova temporanea proprietà. Nella testa gli risuonavano le parole di quello che era stato un S.N.N.C. (Sogno Notturno Non Controllato). “La maggioranza vince!”. Si sforzò di pensare. Si sforzò di pensare.
Si sforzò di pensare. Poi gli vennero alla mente alcune immagini di lui bambino, in golfino e cravatta. Circondato da un numero indefinito di teppistelli di quartiere, sporchi e puzzolenti. Sotto l’acero di casa sua, nel suo praticello verde. Gli fregarono il pallone da rugby quel giorno. Ricordava benissimo come lo schernirono. “Gne gne gne. La maggioranza vince! Questo è nostro! E domani portane uno più rotondo va’! Cicciobello”. Il giorno dopo ricordava di aver portato un pallone da basket. Non voleva fare brutta figura. Si strinse nell’accappatoio rivestito di fanghi termali per allontanare quel lugubre pensiero. Ma non riusciva a staccare gli occhi dall’esterno. Guardo verso terra e oltre le colline e attraverso gli edifici. Come era possibile? Erano milioni. E lui solo. Erano miliardi, e loro solo in cinquanta. Eppure continuavano a brucare mansueti. Pensò al numero del C.S. (Centro Supertecnici) e negli altoparlanti si sentì comporre il numero. Voleva assicurarsi che la terza serie del cartoon Mangiamucca & Gattino fosse pronta per la messa in onda. Era una serie a cartoni animata di nuova generazione, talmente spassosa e rilassante nella sua banalità, da riuscire a resettare i settori mnemonici che contenevano i dati negativi dell’osservatore. Problematiche, ansie, malumori, malesseri, rabbie, insofferenza, tristezza e via dicendo. Una meraviglia. Il bello era che non vi era nulla di trascendentale nella struttura. Niente messaggi subliminali, niente codici cifrati per l’intelletto. Solo divulgazione di massa e scemenze. I Supertecnici per comporre i dialoghi erano ricorsi a dei S.C. (Super Cretini). Dopo che l’ebbero rassicurato sul fatto che la nuova serie era già in onda da un mese, approfittò dell’essere in linea per prendere informazioni anche sullo stato delle scorte di Formaggino Sgneck. Il Formaggino Sgneck era una prodotto composto dai S.T.A. (Super. Tecnici. Alimentari) e consisteva essenzialmente in un formaggino classico ricoperto di zucchero. La ricetta era naturalmente supersegreta. La popolazione ne andava ghiottissima. Il formaggino era così buono e le sensazioni che derivavano dal sentirlo sciogliere in bocca così intense, da riuscire a plagiare e annullare qualsiasi ulteriore e diversa esigenza in fatto di piaceri fisici. La gente aveva smesso di fare naturalmente all’amore e le nuove nascite ( in quantità necessaria alla perpetrazione di quello stato sociale) erano realizzate in laboratorio. Gli effetti dell’assunzione del formaggino erano inoltre in grado di sopprimere tutti i D.N.R. (Desideri Non Realizzabili) quali volontà di potere, arrivismo, comando, gerarchia.
:-"Abbiamo scorte per il prossimo futosecolo", gli confermò il responsabile di produzione.
Visibilmente sollevato il Sig. Coffee sbattè le palpebre per riattaccare la telefonata. Si riaffacciò alle vetrate e guardò verso il cielo. Dei tecnici erano al lavoro con gli avioaspiratori per pulire l’atmosfera. Altri con uno spandiazzurro, ne stavano aumentando le tonalità di colore. Bassa all’orizzonte vide passare la stazione orbitante Luxur. Aveva uno striscione pubblicitario attaccato alla coda che recitava, “CONIGLI”.

6 Risposte a “MANGIAMUCCA & GATTINO. E IL FORMAGGINO SGNECK.”

  1. ehi mart quella mezza pagina l’avevo riportata in parte in un post peccato che bla bla e poi che non si deve fare…cmq 17 ore sono 17 dico di più di una giornata lavorativa…dimmi tu…beso nina

  2. il controllo necessariamente si maschera da maggioranza e pluralità, smussando e appiattendo le singolarità …un paradosso se si pensa che il controllo stesso è riconducibile a più nuclei o gangli di di potere coordinati ‘magistralmente’ da un’unica singolarità.

    🙂 un’ottima serata dott. Mart

  3. azz… Mart ma hai seguito un corso di Organizzazione Aziendale nonchè di strategie e marketing

    …a trovar la vena, il lavoro in miniera permette veggenze futuribili 🙂

    salutammo sior Mart

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