METTERSI IN FORMA PER L’ESTATE CON SEI SEMPLICI ESERCIZI GIORNALIERI.

Questa è un affermazione alla quale istintivamente, vagamente stizziti, un po’ presuntuosi, si sarebbe portati a controbattere  – ma allora perché… -. Provate a capire, immagino capirete. Esco da ogni fine settimana esasperato dalla pochezza delle persone che frequento. Affranto, a cocci, tiro grossi sbuffi di rassegnazione prima di andare a dormire.
Ma non mi esimo dalla loro compagnia. Sono un affabile simulatore, tre giorni su sette, riesco ancora a farcela. Li voglio, bene, li tengo come scene mobili del paesaggio, nel mentre di una ricerca che vorrei desse migliori frutti. So per certo che non funzionerà. La ricerca è del tutto inutile, è una forzatura della cassaforte. Ci si finisce per trovare delle cambiali, compromessi, illusioni ottiche. Potrei cambiare strade, paesaggi e orizzonti, impostazioni di default. Possiamo diventare tutto ciò che vogliamo, trasformarci in ciò che pare necessario alla nostra sopravvivenza. Fenomeni da baraccone, riccastri, benpensanti, bravi figliuoli o teppisti. Interpretare una parte a scopo di lucro. Aumentare il proprio share per alzare l’indice di possibilità. Ma il caos generale, la casualità regolatrice degli eventi, riporterebbe a breve tutto al proprio disordine naturale. Si finisce per essere smascherati prima o poi. Tanto vale affidarsi, da subito al caso. Solo dopo, tenersi pronti. Prontissimi. Siamo così arroganti e fiduciosi nelle nostre proprietà individuali, che ci concediamo reciprocamente limitate possibilità. Uno, due, al terzo sei fuori. Il problema dell’individuo moderno è quello di non riuscire più ad assaporare il secco sapore in gola di una vera solitudine, e impararne. Siamo così circondati di facce, vestiti, pelle, profumi, parole, suoni, rumore e presenze, da non riuscire a decriptare, lo stato reale delle cose. La comunità ci risucchia e a noi ci piace essere succhiati. Fellatio o cunnilingus e siamo tutti amici, pieni di amici. Il segnale radar del nostro essere, è coperto dalle frequenze radio di canzonette pop e spot suadenti. Illocalizzabili a noi stessi, contiamo sulle bombe intelligenti. Siamo in troppi sul pianeta e si vive tutti ammassati dentro la stessa caverna, pelo contro pelo, a stretto contatto con apparenti conosciuti, la vecchia tecnica dello scaldarsi. Poche persone coltivano ancora interessi autonomi. E’ chi ha interesse nel nostro interesse, a decidere il nostro orientamento preferenziale. Abbiamo un autonomia così limitata da non riuscire nemmeno a indirizzarci a favore di vento. Non ho una bella faccia, una bella berlina, non ho motivi storici per i quali essere noto. La gente mi stima per quello che appaio. Un mix di anonimato e qualunquismo, si direbbe in base ai risultati. La realtà è per pochi, a volte drammaticamente indifferenti. Si tende a sfuggire la complessità, come si sfugge o si accontenta con un centesimo, un mendicante sul marciapiede. Vogliamo complicazioni e controindicazioni solo dai medicinali. L’uomo ha incarnato questo bisogno di attirare l’attenzione, ma ha disimparato a darla. Vive dell’assoluta necessità di essere ricercato, di apparire, di essere citato, di correre di bocca in bocca. Disposti a venderci, come mignotte, non per denaro ma per visibilità. Non riesco a immaginare le terribili sofferenze dei latitanti. Sfuggire chi ti cerca, è una delle maggiori rinunce umane.

7 Risposte a “METTERSI IN FORMA PER L’ESTATE CON SEI SEMPLICI ESERCIZI GIORNALIERI.”

  1. no no, io sto meglio. infatti ti ho degnato della seconda rata. letto il tuo post, mio piace. in certe cose ci somigliamo. io e te abbiamo poca fretta di crescere…

  2. ‘cambiare le impostazioni di default’ dimmi come si fa Mart e dimmi dove trovo il pannello di controllo che con winzoz si diventa riccastri

    arivado in miniera, oggi carbone

    per quello che si può, buona giornata Mart

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