MISS ROUGE MOULIN.

Quell’inverno io e Fitzgerald si andava spesso a finire le serate al night club del quartiere Fiera, quello al quarto piano della palazzina rossa, quella sull’incrocio che aveva al lato la scultura dedicata a Vassilly Kandinsky. C’era continuamente un lampione che funzionava ad intermittenza. Non si prendeva mai l’ascensore che era lento alla chiamata per l’impazienza di salire, nonostante si fosse li talmente spesso si era sempre impazienti, è una roba strana ma giustificabile. In cima si aveva sempre il fiatone, Claude di più, era sovrappeso. Il night era un hobby decisamente costoso, se poi uno aveva pure delle altre spese in ballo, ma per come la si vedeva noi due, era l’unico posto rimasto con un filo di umanità disponibile, seppur corrotta dal denaro, ma non vedo chi non lo sia. Prima in genere si passava da Rocco’s a farsi del vino generalmente rosso, quasi sanguinio, per scaldarsi il cuore, mentre si osservavano le fiche degli altri avventori, o anche quelle sole. Ci si restava fino dopo la mezzanotte, due o tre ore e poi ad alzarsi ci si sentiva molto anchilosati, ma pure con quella leggerezza articolare dell’alcol. Da Rocco’s le cameriere erano gentili e le ragazze sempre molto belle, ma per quanto si potesse rallegrarsi bevendo, non si arrivava mai al punto di combinare qualcosa, tipo agganciare qualcuna per la notte o anche per il giorno. Era come una scelta dovuta dal fatto di non dover giustificare le parole che si usavano. Per come la si vede io e Claude, per essere veramente sinceri le donne vanno prese in un angolo appartato, e parlate allora a cuore aperto. Se finisci per parlare a una ragazza in mezzo alla folla stai sicuro di venir moderato o troppo spavaldo, ed entrambe le cose non ti rappresentano. La sciagura delle nostre sere è appunto questa. Non si trova più una tizia sola in un posto tranquillo. L’umanità fa crocchio per non farsi riconoscere e non ricevere scocciatori mentre lentamente si lascia morire. Al club le ragazze hanno superato la fase del fastidio maschile e ne hanno fatto, della sopportazione, il loro mestiere. In ogni modo bisogna saperle scegliere, perché alcune più o meno palesemente, te lo ricordano che son li sempre che lavorano. E allora son soldi sprecati, che non vedono l’ora suoni la campanella. Queste qui sono come le tizie dei locali. Puoi chiedere l’ora, poi chiedere se hanno visto Henry Miller, puoi chiedere la fica, che in tutti e tre i casi, pensano tu te le voglia scopare. Purtroppo questo è il bagaglio che noi uomini ci trasciniamo, più o meno meritatamente, per la mancanza di eleganza di qualche vecchio amico del passato. Se devo essere sincero le donne come disponibilità a sborsare una seconda possibilità nei secoli, proprio non ce ne. E il maschio si è adeguato reticente. Per questo io e Fitzgerald si va spesso al night club. Non riusciamo più a sentirci possibilisti. Al club se scegli la ragazza giusta ti puoi gustare per una mezz’ora chi è un essere umano. La corruzione è indifferente, è intrisa a tutti i livelli, solo a volte fa la casalinga o l’impiegata. Poi i soldi si danno al cassiere, le ragazze non hanno le tasche sulla pelle.

7 Risposte a “MISS ROUGE MOULIN.”

  1. :-))) no preocupe Mart il massimo del tresh l’ho visto a Padova e spero proprio che il tipo non fosse del posto, ma si sa …:-)

    bretelle marroni su camicia a righe verdi

    pinocchietto a quadrettoni sempre marroni

    calzini di spugna bianchi con bicolore al polpaccio

    sandalo aperto e intrecciato

    pioggia diluviante

    ..uno spettacolo

    ricordo immacolato anche a distanza di quanche anno 🙂

  2. non sono venuta, caro, sennò saresti stato il primo a saperlo. mi è giunta voce di sta storia dell’orso, io di lì manco da parecchio… un anno, quasi. beh, se accetti di bere un caffè con me ci vengo anche apposta, tanto è vicino a vicenza…

  3. … approposito di statue dedicate a qualcuno… ho sentito che il vostro orso di berlino (quello al centro di una grande rotatoria entrando in città) è stato dipinto di rosa… posso affermare fieramente che all’evento ha partecipato un mio ex collega del collettivo ya basta?ok, mi sono gongolata, ora sto meglio. comunque, mart… per tornare un’ultima volta su baricco… un grande autore deve avere uno stile inconfondibile. capisco il rigetto ma perlomeno lui ci prova.

  4. assolutamente d’accordo mart…d’inverno perchè è buio è fa freddo, d’estate perchè è troppo caldo ancora per uscire…penso fosse d’accordo anche lui…bacio di buona giornata, nina

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.