PERCHE' SCRIVERE?

La necessità di eccellere in qualcosa sopra qualcuno è un bisogno da soddisfare continuamente – l’attività primaria – probabilmente predominante anche sopra l’istinto riproduttivo. Non per niente conquiste e prestazioni sessuali sono spesso oggetto di confronto, vanto e competizione. La volontà di emersione suppongo sia una risposta maturata nel tempo all’infame mancanza di lieto fine dell’esistenza. Belli e impomatati desideriamo prendere tutta la gloria possibile strada facendo, per accutire il calcio in culo finale. Per quanto effimera, è un ottima strategia e forse tra le poche che consentano di viversi quel poco di buono della vita. Riuscire ad eccellere – una certa fama – da degli innegabili vantaggi. L’indipendenza dal lavoro e maggior disponibilità di tempo da dedicare. Più una villa sul mare e delle fiche per le mani. Naturalmente il tempo guadagnato bisogna essere in grado di gestirlo. Troppo tempo e nessuna capacità per impiegarlo equivale a lentissime alitate di monossido di carbonio, in una cellula stagna ed aderente. La noia dell’esistenza è la peggiore delle agonie augurabili. Godersi la vita come risposta al suo stesso rantolare è l’unico rimedio una volta raggiunta un irreparabile lucidità. L’alternativa è l’annegamento, più o meno volontario.
Scrivere è una delle tecniche per arrampicare la vetta, con meno effetti collaterali. Se si soffre di sensibilità, la volontà di potenza è difficile da digerire. Emergere richiede troppo spesso la sopraffazione di qualcuno. Fatto naturale ma a volte insopportabile. Per questo esistono le classi. Per il pelo sullo stomaco di pochi, per la sensibilità e codardia di molti. L’arte di scrivere è non violenta in quanto inizialmente puramente propositiva. E’ il lettore che decreta la fama dello scrittore. Il fatto che caratteri su pagine, – pensieri materializzati, idee teorizzate, immaginazioni – possano divenire oggetto di culto, ideologia o fanatismo è un fatto di scelta. Non di imposizione. Al massimo un filo d’astuzia. La scrittura è presunta innocente pur essendo un ipotetica contaminazione di massa. Perché scrivere? Per avere mani sporche d’inchiostro e non di sangue. E coscienze pulite. Per emodializzare il proprio sangue dal veleno della realtà. Ne abbiamo bisogno, reni aggiuntivi nel cervello. Affidare la propria ascensione nelle mani altrui, ricambiandoli almeno con un po’ di cartaccia con la quale tenere sveglia la mente, confrontarsi, valutare nuovi punti di visuale. D’altronde non tutti si chiamano Gesù. Pluff!

6 Risposte a “PERCHE' SCRIVERE?”

  1. ‘giorno superMart 😉

    c’è un solo perché della scrittura? …sicuramente ce ne sono molti tra quelli che hai appena elencato… guarda queste brevi righe da “la tabaccheria”

    Lui morirà e io morirò

    Lui lascerà l’insegna, io lascerò dei versi.

    A un certo momento morirà anche l’insegna, e anche i versi.

    Poi morirà la strada dove fu l’insegna

    E la lingua in cui furono scritti i versi…

    poche parole per un parallelismo sconcertante, non c’è nessuna superiorità nell’atto dello scrivere, dovrebbero essere le idee espresse a fare la differenza, ma l’esperienza della miseria umana c’insegna che anche le idee possono essere ingannate e mistificate

    ps. mi complimento molto per il ‘pezzo’ 😉 e anche per la compagnia musicale … ancora pochi giorni di questo we e poi i piedi saranno nell’acqua salata.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.