QUI SI PARLA DI DONNE

:-Ehi Frank, dimmi poi com’era!

:-Bè, vediamo. Direi. Era simpatica, Patt. Piacevole. Di quelle che ci parli volentieri, sciolto e con facilità, con gli argomenti che ti vengono a ritmo e tra le dita con naturalezza. E lo sai perché? Perché lei è una di quelle che mantengono vivo il dialogo e non stanno li a pretendere che tu lo faccia da solo, con la scusa di dover indagarti e verificare che tu non sia uno di quei tipi che le annoierà a morte e farà trascorrere gli incontri dentro infiniti momenti di silenzi e sguardi vuoti a quattr’occhi. Che di per se è un riscontro necessario quando stai con una persona, ma pretendere che uno si trasformi in un abile oratore, in un dilettatore di padiglioni auricolari, è un idea narcisistica ed egoista, di chi crede di essere l’elemento perfetto attorno e sotto al quale le orbite altrui devono combattersi a suon di code di pavone esposte, per garantirsi il privilegio. Perché frequente, chi si crede in diritto di giudicare le carenze altrui dalla sua presunta aurea di perfezione, con altrettanto vigore non accetta di essere messo in discussione. Questo è il tipico caso delle persone, che hanno sullo specchio, riflessa fissa la loro immagine del giorno migliore. In effetti si specchiano soddisfatti, dentro una fotografia. Nella donna, che nella maggior parte dei casi, è l’elemento forte del rapporto, in quanto quella che deve essere conquistata, (per via di quegli assurdi bagagli culturali arcaici che col tempo si sono trasformati in inderogabili leggi scritte – ti sei mai chiesto quanti più rapporti ideali ci sarebbero se le donne riuscissero a svincolarsi da quel piacere che il senso di superiorità di saper di dover essere corrotte provoca loro, e si decidessero realmente, ad applicare, la parità dei sessi, quindi, a comportarsi, nell’attrazione, al pari dell’elemento maschile?) spesso la convinzione di disporre del diritto di giudizio univoco, tende ad essere maggiore. Ti dirò Patt, non era decisamente il suo caso. Quando troverai una ragazza disposta a mettersi in discussione al tuo pari, ci andrai a nozze.

:-Quindi Frank, vuoi dire che. E’ fatta?

:-Patt, le parole non sempre hanno il solo senso letterario. Era il primo incontro.

:-Uhm, ho capito. Simpatica e quindi brutta eh!

:-In genere la vedi così se ragioni solo a scopo riproduttivo Patt. Ma in casi eccezionali c’è anche riesce a distaccarsi dal proprio pisello. Vedi non è un esperienza poi così dolorosa. E tra i risultati c’è anche quello di sentirsi un po’ donna. Non fare quella faccia arrapata ora. Intendo dire donna nella sensazione di libertà dagli stimoli sessuali che solo essendo donna puoi provare nel rapporto con un’altra donna. In pratica la versione specchiata del rapporto uomo-uomo.

:-Frank, sei terribilmente complicato oggi.

:-Patt, semplifico. Era come parlare con te. Solo che non eri cosi brutto, avevi un po’ di seno, delle gambe affusolate, i capelli lunghi e delle labbra strepitose. Chiaro ora?

:-Chiarissimo. Sei uscito con un travestito insomma.

:-Si, e ora sto parlando con un idiota.

:-Siamo dei brillanti umoristi Frank. Come possono le donne resisterci?

:-Direi. Senza problemi!

:-Ahahah, giusto. Verissimo. Ma quindi Frank, era anche bella oltre che, simpatica?

:-Vedi Patt..

:-O ci risiamo, ora ricomincia, ma che hai bevuto stamattina? Latte e psicopatologia dell’universo femminile?

:-E fammi finire. Dicevo la bellezza, credo abbia due scopi fondamentali. Uno, il peggiore, è d’inganno e copertura. L’altro è di attrazione. Ovviamente la distinzione è valida solo a seconda delle caratteristiche della preda. Per quelli che riescono ad innamorarsi del lato estetico, inganno e copertura non esistono e si tramutano in perfezione. Diversamente, le due opzioni, solo valide per chi, preferisce spingersi nella profondità e nel lungo termine di un rapporto. Naturalmente, anche il proprietario della bellezza, può essere soggetto a farne un utilizzo diversificato. Preso atto, che il fattore estetico è in molti casi l’elemento iniziale di scelta, il fatto di disporre in quantità più o meno abbondante del tanto agoniato potere affascinante, può, credo, nelle persone, portare a una sottovalutazione della necessità di sviluppo di altre caratteristiche. E per queste intendo morali, caratteriali, intellettuali, comportamentali e via dicendo. Tutto ciò che insomma, va coltivato e non si acquisisce per dote genetica.

:-Frank, continua. Ti sto seguendo.

:-Sicuro? Cos’hai capito?

:-Vediamo. Questa che hai esposto è tipo la teoria delle fighe di legno. Bellezza uguale a vuoto cosmico no?

:-Con le dovute eccezioni e scuse Patt, ma hai riassunto con classe e finezza.

:-Eh, quando mi impegno, sono un tipo serio e lucido. E comunque in effetti è semplice. Funziona un po’ come nel regno animale e vegetale. L’istinto di sopravvivenza. Le specie si evolvono o utilizzano le doti che hanno a disposizione per primeggiare. Quelli che non dispongono della bellezza è probabile puntino su altri fattori, che nell’uso finiscono per rinforzarsi e qualificarsi. In molti casi sono penalizzati nella fase di scelta ma se riescono a farsi individuare hanno più potenza attrattiva in quanto completi su più fronti. E questo è il nostro caso Frank.

:-Già Patt, ma che dici, com’è che non ci ha ancora trovati nessuno?

:-Bha, forse dovremmo smettere di vestirci di nero alla sera.

17 Risposte a “QUI SI PARLA DI DONNE”

  1. … ma scherzi che sei di trento??? io ci vengo ogni due mesi! assurdo!!! ci abita la mia migliore amica, durante la settimana. studia lì giurisprudenza. mi piace la tua città…

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