RICORDATEVI DI SANTIFICARE LE FESTE!

Un gruppo di autoveicoli si muove in punta di piedi tra il labirinto statico di consanguinei variegatamente cromati. Guardingo e nervoso come un rettile a caccia. Di parcheggi. Al loro interno degli esseri umani stanno raggiungendo la temperatura di ebollizione isterica. Un branco di carrelli per la spesa dal pelo striato, si da alla fuga disperdendosi nella savana, appena una casalinga toglie la moneta da un euro dal portafoglio. Un capannello di fumatori inala gas di scarico e profumi di signore e ascelle, fuori dall’uscita sud est. A distanza di sedici ore incontro lo stesso gruppo di ragazze. La tizia con l’acne disperatamente mascherato, rientra tra quelle che in mattinata, appena sveglio, ho immaginato di farmi.

Un gruppo di adulti, con alcune mogli e dei figli, forse non loro, sembrano star osservando con attenzione compiaciuta, qualcosa dentro un televisore ultrapiatto quarantaduepollici con basamento a pavimento. Spento. Quando prorompono in una sonora risata, capisco di cosa si trattava.

La loro immagine riflessa.

Nel reparto tascabili economici della libreria, una ragazza giovane bionda elegante truccata ma con l’acne non mascherato, sceglie un libro per il suo fidanzato. Giovane, elegante sportivo, con capello alla moda e fidanzata alla moda. Questo è il libro per te. Perché?

Perché pensi solo all’estetica.

Il ritratto di Dorian Gray. Ho un sussulto d’orgoglio. Sorrido tra me e me e anche a destinazione della tizia. Tengo in bellavista le copertine dei libri che ho scelto. Mi passo la mano fra i capelli. Non ho problemi di forfora, baby! E neanche capelli. Il suo fidanzato osserva la copertina, rigirandola fra le mani. Poi finalmente emette un commento.

Un suono tipicamente infantile. Mammm-mmma.

Appena la sua ragazza si distrae, lo vedo leggere avidamente. Un romanzo harmony di guerre stellari. Tengo sempre le copertine in bellesposizione fino a quando la tizia non se lo limona.

Fuori lungo i corridoi luminosi come una resurrezione, il flusso zombie procede sonnambulo, attirato dal magnetismo delle vetrine. Una bambina caricata a molla sbatte contro mie gambe. Tiene stretta fra le mani la custodia rosa di un dvd. Cade sulla schiena, si rialza elastica, riprende la sua camminata meccanica e va a sbattere contro un pilastro. Poi contro una pianta sempre verde e sempre plastica. Poi contro una babygang strafatta di cocacola. Infine contro i suoi nuovi genitori adottivi.

Nel negozio d’ottica due signore over quaranta ma truccatissime, rampanti e del sud, probabilmente in cerca di pisello e occhiali da sole, stanno provando dei teli frangisole futuristici da stendere sopra il viso. La tizia più in carne decisamente sovrappeso ma fasciata in una taglia quarantotto di pelle nera lucida, sembra star per esplodere. Mi metto al riparo dietro uno scudo umano formato da due bambini cingalesi. Fortunatamente uno sgabello di scena si immola e l’allarme può cessare. I due bambini possono tornare a fare le abluzioni nel Gange di sudore che scorre nel corridoio La signora respira ampie boccate di aria di Napoli da un vaporizzatore. Nel crepaccio fra i suoi seni, sono parcheggiati un motorino truccatissimo e uno rubato. Lo sgabello mi implora aiuto, ma l’amica decisamente più in forma mi sta mostrando il suo culo ancora alto. Scusami fratello. Sta tentando di raggiungere una maschera da saldatore posta per lei decisamente troppo in alto. Si sentono le cuciture dei suoi vestiti tendersi e poi saltare come schegge impazzite.

Vorrei aiutarla ma poi potrebbe capitare di farci del sesso.

Nel frattempo al bancone il padre dei due marmocchi cingalesi sta tentando di farsi riparare l’asta rotta di un occhiale. Una commessa rozza ma non stupida, gli riparerebbe volentieri l’asta, così all’idea. Ma per l’occhiale, niente da fare. Il tizio esce con le pive nel sacco e una nuova montatura Emporio Armani da cinquecento euro sul groppone.

In lontananza, si sente un bambino strillare in uno strano idioma fatto esclusivamente di suoni acuti e ultrasuoni insopportabili. Lo stesso Batman perde la bussola e si schianta contro la vetrina di Intimissimi. Un reggiseno imbottito esplode, risvegliando per qualche istante gli avventori dallo stato di trance. Solo per qualche istante.

L’impianto voce del centro avvisa che i genitori del bambino Luca Rossi sono attesi nell’ufficio direzione. Il bambino indossa una tunica bianca e sta ammaestrando la folla, distraendola dagli acquisti.

All’uscita, a fianco di un secchio d’acqua e uno strofinaccio, un cartello dice.

ATTENZIONE PAVIMENTO SCIVOLOSO.

La donna delle pulizia giace poco distante sul pavimento scivoloso col cranio fracassato.

Fortunatamente è quasi sera.

8 Risposte a “RICORDATEVI DI SANTIFICARE LE FESTE!”

  1. oh marò, tanto per ricordare i ‘valori portanti esemplificativi’ 🙂 …qua manca manca peppino e la malafemmina, ma la nebbia la metto io 😉

    non vede una mazza

  2. ‘giorno Mart,

    ci sono luoghi fatti apposta per testare il limite di stabilità delle persone e quando gli estremi della oscillazione vanno oltre questi limiti o si fa un passo in più o si cade…

    ma dove fai la spesa te, in un girone infernale :-))

    buon lunedì

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.