RISPOSTA ESATTA?

:-Dai, cioè, voglio dire, tu non sei mica come gli altri. Nel senso, non ti offendere, ma non è che sei al livello di Gordon. Ad esempio. Scusa per il termine di paragone. Sei. Sei molto più, come dire. Ecco. Non sul livello di Gordon.

:-Grazie Betty. Grazie. Molto gentile. Sai cerco di fare il possibile.

:-Insomma voglio dire, poi è normale che tu susciti attenzione. Sei un tipo interessante, curato, brillante. Non è che passi indifferente.

:-Bè il brillante non è che se ne esca molto allo scoperto.

:-In effetti no e nemmeno le altre cose se non si hanno il tatto e la pazienza di starti un po’ addosso.

:-Sai, quest’ultime ed improvvise attenzioni mi hanno preso un po’ alla sprovvista. Nel senso “ehi, ma stà succedendo proprio a me! Ci deve essere un errore”.

:-Ma perché Frank? Non fare lo sciocco pessimista. Per Dio guardati!

:-Eh Betty, il problema è proprio lì. Io mi guardo e dico. "Bha, non può essere. Prima o poi se ne uscirà uno con il cartello. Scherzo. E poi al seguito uno con il cartello. Applausi." E più che applausi mi ci vorranno una serie di schiaffi per riprendermi. E qualcuno di sufficientemente robusto per darmi una mano a rialzarmi.

:-Quando fai così sei insopportabilmente testone.

:-Dici Betty?

:-Si, dico. Ti darei un pugno in testa.

:-Sei una ragazza brillante Betty. E forse sto un po’ esagerando. E’ solo che quando sei abituato guardarti allo specchio e a vedere riflessa la tua immagine sempre da sola e poi d’improvviso sbatti le palpebre, metti a fuoco, e vedi lì al tuo fianco, una che se n’ esce anche molto meglio di te, bè ecco la cosa è un po’ difficile da assorbire lì per lì. Credo lo sia anche per lo specchio.

:-Non so nemmeno perché hai aspettato così tanto, sinceramente Frank. E ora che quasi ce l’hai, ti fa fatica anche solo crederci. Cioè voglio dire. Chi te la fatto fare, o meglio, non ne sentivi l’assenza?

:-Probabile la cosa sia venuta parecchio da se. Quando la superficie del vetro è appannata, ma passandoci la mano riesci a liberarne una porzione sufficientemente ampia per specchiatici,  ti assale una sorta di egoismo dei sensi. Non ti importa di vedere altre faccie, se la tua ce l’hai li davanti sorridente e senza una ruga di sofferenza. La solitudine affettiva non è uno stato di per se così disdicevole, se non è accompagnata da una solitudine di fatto che ti lascia troppo margine per il pensare.

:-E tu ci sei riuscito?

:-A pulire il vetro?

:-No scemo. Non scherzare. A non pensare. 

:-Assolutamente no. Ho qualche anno di vita in meno, bruciato dai pensieri e logorato dal profilo accigliato. Ma sono un tipo che maschera bene. Probabile in previsione di questo, mi abbiano rifilato questa faccia da schiaffi. E poi c’è il sonno. Il miglior amico nei periodi di magra. Durante il sonno puoi lasciarti andare e dare a vedere tutto quel che ti pare. Non ci sarà mai nessuno lì a guardarti gli occhi.

:-Bene. Uhm. E tutto questo non è mai stato sufficiente per convincerti scrollarti di dosso la polvere, darti una lucidata e metterti un po’ in vetrina?

:-Vedi Betty, temo di essere un tipo al quale servano dei buoni argomenti e non solo la propria iniziativa. La mia iniziativa negli anni sono una serie illimitata di fotogrammi femminili assorbiti negli occhi, che a scorrerli in sequenza, non ne esce uno straccio di trama.

:-Frank, con l’amore vedrai, se ne uscirà un gran film.

:-Quest’amore a me pare uno di quegli attori di grido che si fa desiderare e vuole il copione tagliato a misura sul suo personaggio.

:-Scrivere è una cosa che ti riesce abbastanza. Saprai come lavorartelo. E poi non vorrai mica un attricetta da quattro soldi no?

:-Mha mha. Amore. Forse è meglio che continui a girare western. Ho un sacco di amici adatti per la parte del saloon.

:-Dio mio Frank. Sei un irrimediabile stupido quando fai cosi.

:-Già, forse c’è troppa abitudine da rimediare. La sai una cosa? L’amore non è male, è solo che, non capisco, perché porti a farsi così troppe domande. Ci si strugge di domande per un bel po’. Quando si è soli. Poi quando decidi di cambiare, tocca scervellarsi per darsi delle risposte. Cristo, questa vita è un quiz. Bell e buoni che alla fine non ti danno manco il premio.

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