SONO UN BEVITORE MALDESTRO, IERI SERA DISTINGUEVO CON DIFFICOLTA’ RUM e WHISKY.

INCIPIT.
Radiogiornale:-“Lombardia. Vietato l’asilo al figlio di immigrati clandestini.”
Tipa svampita con tette grosse e impegno sociale di facciata:- “Cosa hanno detto?”
Tipo burbero:- “Uhm, che abbiamo l’onore di abitare in uno stato un filino fascista?”
Sig. Panettoni:- “ Bla, bla, bla, pubblicità, patatine!, bla bla negri!”

Il signor Panettoni è un tizio strano. Fisicamente pare un recitatore di teatro francese, di inizio secolo in calzamaglia. Un vestito da giullare di corte, colorato e con sonagli, addosso a lui non mi sorprenderebbe. E’ alto e secco, incurvato in avanti dal vento o dal proprio peso, come una latta per battere i castagni. Ha i capelli lunghi e arruffati, un naso adunco da slavo; che razza di tipo. Peccato abbia nel cervello quello stampo tipicamente paesano, io non la capisco tutta questa profusione di goliardia. Non c’è mica tanto da ridere. Da un tipo così ci si aspetterebbe un discorso brillante di tanto in tanto. Ma ormai nemmeno le facce ti danno più la certezza di capircene qualcosa della gente. La contaminazione è forte sotto lo schema osseo. Ormai la gente parla come i telegiornali; glielo ho detto. Nessuno ha più un idea sua, nessuno si sforza di averla. La soppressione dell’indipendenza del pensiero è bel e riuscita e in continuo avanzamento. Un avanzamento in regressione naturalmente. Il signor Panettoni stendeva a destra e a manca diritti nazionali acquisiti, leggi da rispettare e applicare, orgoglio della bandiera, sudore della sua pelle. La gente esibisce meriti e invoca per se disponibilità quando per una scopata fortunata è nata nella ricca Italia. Maledetti confini! Vengono buoni solo per le guerre. Questa la ha cantata qualcuno. Mi sono sempre chiesto come funzioni la lotteria dell’ovulo e dello spermatozoo. E’ sempre molto facile dettare le regole quando stai dalla parte buona del cannone, quando stai seduto sopra il water e non dentro. Non è una questione di pietà ho spiegato al Pandoro. Mi guardava con insofferenza. Quando il meccanismo è ormai automatizzato è poi sempre più arduo manualizzare nuovamente la ragione. Si diventa ingestibili senza l’assistenza. E’ una questione di possibilità gli ho chiarito. Ma mi lasciava semplicemente parlare, come si lascia finire per costretta cortesia uno che sta seminando fregnacce. Tutti devono poter avere le stesse possibilità indipendentemente dall’estrazione. Saranno poi le capacità singole a determinare dove uno merita di sguazzare. Nel fango o sull’altare. Tutto qua gli ho detto, chiudendo con un sorrisino mentre me ne andavo. Il mondo è pieno di coglioni; ma in italia ci deve essere un avvallamento.

9 Risposte a “SONO UN BEVITORE MALDESTRO, IERI SERA DISTINGUEVO CON DIFFICOLTA’ RUM e WHISKY.”

  1. ‘giorno (pomeriggio) Maestro Mart

    voto per il rum! e questa volta con un po’ d’imbarazzo (per la Margherita, intendo:) il sig. Fioroni mi sta simpaticissimo

    se non fosse per il fatto che poi tutti gli extracomuni sono costretti a studiare negli asili svizzeri come il nostro amatissimo principe e a chiedere un risarcimento per danni cerebrali…se mancano le idee possiamo chiederle in prestisto a bassolino o alla jervolino che ne hanno tantissime da vendere…..

  2. Vedo che anche tu sei di estrazione liberale, vecchio Mart 😉

    Questa è una porcata di dimensioni mostruose (peraltro probabilmente incostituzionale) e stupisce che se ne parli così poco…o forse no, appunto…

    Per fortuna vale solo epr le comunali, dato che le scuole statali invece continueranno ad accoglierli, ma l’effetto-ghetto è in agguato, ovviamente…

    Secondo me a Roma il Papa si prende una percentuale pure sui biglietti dell’ATAC, comunque…

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