THIS IS THE END, MY ONLY FRIEND, THE END.

Ho quest’ visione un po’ malsana della morte di un bravo cristiano. Le ore dopo –  il momento del tanto atteso incontro –  la gloria eterna –  la riscossione degli interessi –  la fine dell’obbedienza –  il premio improduzione –  il corridoio bianco –  Sembra di lievitare! Quanta luce! Quella la in fondo è una porta? Bianca pure quella! Musica angelica –  bella temperatura! Qualche anno sprecato, ma ne è valsa la pena! La porta è sempre più vicina –  profumo inebriante –  sembra di librarsi nell’aria. Oh tutto quel annichilimento, che sarà mai stato! C’è una targhetta sulla porta. Ehi! C’è scritto proprio DIO!  – Suonare il campanello e aspettare in ginocchio dietro la linea gialla –  Squilli di trombe. Dio che impazienza. Si poteva dire Dio? Meglio darsi una sistemata nel frattempo. Ma che razza di vestito mi hanno messo? Movimento dietro la porta. Ragazzi che fibrillazione. Silenzio improvviso. Si apre, si apre lentamente. C’è una luce fortissima. Non si vede nulla. Ora, ora, si scorge qualcosa. La porta è murata. C’è un cartello.

SCHERZI A PARTE.

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