Un po’ me, un po’ Padre Pio, un po’ Bartali.

Sanguino da cinque giorni: dal naso. Il riscaldamento globale del mio appartamento mi sta ammazzando, l’umidificatore di notte russa e borbotta e di conseguenza finisco sempre per spegnerlo appena parcheggio Dostoevskij sul comodino. La posizione orizzontale notturna che rimette a nuovo i più, non mi è per nulla salutare. Forse basterebbe semplicemente smetterla con vezzo di dormire nudo e spegnere il riscaldamento. Con un bel pigiamone di flanella sarei anche più pronto in caso di terremoto: tipo che non dovrei passare le mezz’ore davanti all’armadio a scegliere la maglietta più figa per la fuga. Questa no, questa no, questa no. Ma tanto mica sono sopra la faglia di Sant’Andrea, c’è tempo anche per controllare il destro e sinistro dei calzini e mettere un po’ di cremina. Quando non attraversi un gran periodo il conforto può arrivare dal  sapere che c’è qualcuno che se la passa sui tuoi livelli, meglio ancora se peggio. Negli anni addietro in genere la cosa ha spesso funzionato: essere il meno sfigato può equivalere ad essere il migliore una volta che l’arte di accontentarsi ti ha contagiato. E adagiarsi è un riflesso incondizionato, una necessità come il dormire, la fregatura post cavernicola dell’abituarsi facilmente al più, dalla mediocrità in su. Sfortunatamente capita che la ruota della sorte giri senza condizione di senno e di equità: ne deriva che in questo periodo tocchi a me la maglia nera del giro d’Italia: una qualche ora di ritardo, dietro di me solo l’ambulanza, le scritte “W Pantani” che sbiadiscono sull’asfalto e i tifosi veneti che sbaraccano i camper e i vuoti del frizzantino.  L’amico Zucchino, che una volta mi avrebbe passato la borraccia, adesso vive il suo momento di gloria in cima allo Stelvio e da qualche tornante più in alto non perde l’occasione per farmi presente le sue fortune, prettamente sessuali. Ho provato a controbattere facendo leva sulle mie doti creative, ma fra maschi, non frega a nessuno se stai ricavando una lampada da un casco da parrucchiera, conta se ti sei fatto prima la parrucchiera. Gregari del cazzo.

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