ORGASMI FINTI

C’era un sole pallido e pro forma, probabilmente reduce da una nottataccia di duro riscaldamento dall’altra metà parte del pianeta. Una foschia dal grigio tenue, nemmeno lei troppo convinta, era stesa uniformemente, sull’orizzontale del cielo e gocciolava in gran parte anche sul verticale, a riempire gli spazi, laddove i toni non fossero abbastanza scuri da risaltare per contrasto. La sensazione era quella di vedere il mondo da dietro una tenda tirata, e di quei tempi, non era nemmeno una gran perdita. La palla luminosa ma dalle poche candele del sole, si poteva tranquillamente guardare a occhio nudo. Un cane stava fumando una sigaretta tenendola con classe e sfacciataggine all’angolo di una bocca davvero bianca di denti sorridenti. Il padrone spelacchiato, da far suo, scodinzolava lì nei pressi, in cerca di attenzione e di un grattino sopra la testa.

Quella mattina prima di alzarsi, aveva simulato con abilità un sentimento con la sua ragazza, comunicandole che si certo, l’amava alla follia. Ti amo tesoro. Come è semplice renderti felice. T-I-A-M-O. La ragazza era andata in estasi ed aveva raggiunto un orgasmo dei sensi che l’aveva lasciata esausta sul letto.

E’ cosi semplice fingere con la gente, pensò, far credere loro quello che vogliono sentirsi dire e lasciarli così, pienamente soddisfatti. E anche un ottimo modo per tenerseli alla larga. Quando tutto fila via liscio, le persone non si sentono in dovere di starti appresso. Se tutto va storto diversamente, niente di tutto ciò è necessario. Tutti se ne guardano bene dall’avvicinarti. La gente ti scruta quando arrivi ciondolante dall’orizzonte, distaccandoti man mano dall’ultimo piano. Basta un sorriso baldanzoso, una camminata sicura, la parola d’ordine, e ti fanno entrare.

Fondamentalmente a nessuno piace avere complicazioni fra i piedi. La vita individuale è già enigmatica di suo. Se hai qualche problema, please, tienitelo stretto fratello. Noi non ne vogliamo sapere. Ecco, magari, riguardati, sappi che ti siamo vicini. Se hai bisogno, fai conto che io non esista. Tutto quello che gli altri vogliono sentirsi dire è – Visto che tempaccio oggi, come andiamo?- In splendida forma, ho un male incurabile – Cosa bevi? – Un litro di semplicità con ghiaccio grazie –  A casa tutto bene?- Perfetto! Mio figlio ha problemi di droga ma mi si è fulminato il neon del soggiorno – Fantastici gli interni della tua nuova automobile –Mi sono indebitato a vita con le banche per comprarla, oh una sciocchezza, trattiamoci bene a volte no?– Beviamo dell’altro? – Per me dell’anonimato doppio grazie – Ho visto la tua ragazza in giro. Una tipa in gamba si direbbe – Si, ha delle gambe davvero notevoli – E’ quasi tempo di elezioni, speriamo di trovare la persona giusta per il paese – Si ci vuole un attaccante con le palle per vincere questi mondiali – Un ultimo goccio? – Si ci sta. Un bicchiere di superficialità. Per te? – Indifferenza con una fetta di lime. Un circolo tennis di cloni tutti uguali, nessun perverso gioco genetico, ma un generale auto adattamento di convenienza. Un allegra brigata di simulatori del quotidiano. Oddio si si si si, non smettere, ti prego, ancora, ancora, si, è una magnifica giornata. Va tutto bene. Oh tesoro, sei magnifico. Vengo. A patto che fuori sia tutto tranquillo. Spegni la luce. Non voglio vedere.               

 

15 Risposte a “ORGASMI FINTI”

  1. MART! è successa una cosa che.. non so come dire.. ma te la devo confessare, devi saperlo.. No, non ho simulato un orgasmo, no.. è qualcosa di diverso……. sei pronto? te lo dico? sicuro sicuro sicuro? ok. HO LETTO IL POST. TUTTO. ed è stupendo!!!!!! Tesorino, la spengo io la luce.. almeno per oggi, che sono stanca.

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