21 PUTTANELLE IN POMPA MAGNA.

Mi sembra ridicolo che in questi posti, qualsiasi sia la direzione dello sguardo, tu finisca costantemente per vedere varie tonalità, scure, di verde speranza. Ma mi facci il piacere. Qui si può solo sperare di morire in fretta di noia. Peccato che il tedio sia il più benigno dei tumori. Fulminante un cazzo. Fortunatamente giù in città le ragazze d’appartamento sono a decine e si pubblicizzano su siti curatissimi e divisi per categoria. Luna; bella come una dea del Partenone, Ambra; bella come la pietra che ispira il suo nome. Vanessa; con un grande argomento di ventiquattro centimetri. Dalle foto minuziose puoi controllare anche la più piccola presenza di ritenzione idrica sul retro coscia. Ninetta ha un tot di pancetta e forse lo scatto – pecorella vista sul fianco – andrebbe ritoccato. La felicità sottoforma di temporanea benevolenza umana è a portata di mano. Un click, una telefonata, districarsi negli atri dei condomini della periferia residenziale. Spesa contenuta. Meno di un weekend al mare più vicino con una fidanzata immusonita, bevande escluse, tempo perturbato, bandiera rossa in camera, polenta e capriolo di Mestre in cucina.  Tutto easy, tirare un sospiro di sollievo dentro l’apnea, tirare lo sciacquone sopra la cacca della vita. Fate il vostro gioco. Sia fatta la tua volontà. La prostituzione è nulla rispetto a quanto siamo meretrici, vendendoci gratis alla sofferenza. Si finisce sempre per confermare il dolore, questo è il difetto, questo è il pregio. Confermare il dolore è il non scostarsi dal programma dell’esistenza. Un teatro di opere drammatiche. Il dolore migliora e nobilita. Procurarsi piacere è sostituirsi alla vita, svolgere il compito di quest’infame lavativa. Poter essere fedeli sudditi o supplenti ribelli, queste sono le proposte lavorative dell’esistenza. Io vorrei vendere ghiaccioli ai cinesi, tutto qua, ma da piccolo ho mangiato troppa morale e devo ancora finire di rigurgitare.