CONTROINDICAZIONI DELLA VELOCITA'

Il fatto è che quando riprendi a correre, dopo una lunga inattività, le ginocchia molli alla fine non contano. Non conta di per se, nemmeno che le tibie, sembrino cedere sotto il tuo stesso peso. Le rotule si sfregheranno, come pietre focaie, quando in più di un occasione, metterai un piede in fallo, sbilanciandoti, per una buca, o più probabilmente per stanchezza. Il  vuoto d’aria che ti riempirà i polmoni e la sensazione d’alta quota per la carenza d’ossigeno, ti faranno sputare l’anima. Una tosse piccante dentro la cassa toracica.

Ma a quel punto sarai già sciolto, l’andatura  dinoccolata, priva di grazia, ma efficace.

Le gambe mulineranno da se, come lungo una discesa senza freno motore, le braccia terranno il ritmo, alternate come i pistoni di un treno a vapore.

Quando riprendi a correre e hai sin troppo chiaro l’obiettivo, la mancanza d’allenamento non conta.

E’ la sicurezza che ti frega.

Perché una volta lubrificato il passo e schiariti gli occhi dal sudore salato, versato il giusto acido lattico e data confidenza al percorso, ti resteranno solo il movimento nei capelli, l’aria fresca sulla faccia e il calore corporeo e la scioltezza dell’energia che brucia.

Ma nessuno a dirti, nemmeno un fotogramma sfuocato dal movimento, perché  allora già stai correndo troppo veloce, nessuno a rammentarti prudenza e attenzione e dosaggio.

Sei su un binario vivo, sin troppo, destinato a una stazione abbandonata. Roba da entrarci in piena velocità e trovare solo vuoti arrugginiti tra i quali deragliare.

Quando ormai sei lanciato, non hai più nemmeno un allenatore lì sull’ultima curva ad avvisarti, che quello che vedi in fondo al rettilineo non è il traguardo, ma un semplice striscione.

C’è su scritto “Ancora dieci chilometri pirla!”. 

Quando riprendi a correre, il problema non è la fatica.

Il difficile è ricordarsi il sapore della caduta.

La sorpresa mentale del contatto con il suolo. Il rumore ruvido dell’abrasione che si accende. Il rosso del sangue che non fa fiamma.

Sei un fiammifero che non si accende e all’ennesimo tentativo si spezza fra le dita.

Il brutto del riprendere a correre, è che le cose si capiscono meglio da fermi, ma nessuno, nemmeno rallenta per farsi guardare.

Gli errori della corsa, è che quello che ti sembrava,  molte volte ti accorgi non è, solo quando lo abbracci stretto, lungo disteso sull’asfalto.

19 Risposte a “CONTROINDICAZIONI DELLA VELOCITA'”

  1. correre…???? mììì MarTi, si vede che hai inziato molto prima di me… io devo inserire ancora la seconda… (sempre che non decida mettere la retro…).

    Il primo giorno di lavoro (lunedì) sono rimasta leggermente sorpresa nello scoprire che la mattina,per spostarmi dalla stanza da letto in cucina, ci ho messo ben 19 minuti… mi son detta, vabbè che di mattina in effetti sono un pò lenta, ma quando è troppo è troppo… caffè triplo allora…

    beh sì, dopo che i neuroni hanno cominciato a lavorare ho capito che la sveglia semplicemente era in ritardo di venti minuti, ma comunque…

    ciao MarTi caro, ben ritrovato

    TeS

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.