EDITTO ABRUZZESE.





Non bastavano le leggi ad personam, le immunità parlamentari implementate, le televisioni e i giornali di partito, i teatrini in diretta mondiale, la nuova libertà, l’opposizione democratica, le bandiere rosse deposte e i sindacati spaccati. La recessione. Con la fame non vi riesce proprio di ragionare. Adesso ci si è messo anche il terremoto. Maledetti abruzzesi!La pietà e il rispetto per i morti come ulteriore salvaschermo. Mettete la foto di un edificio crollato sul vostro desktop e a ogni insorgere di dubbio, tornate a guardarla. Silenzio ho ordinato! Mein Fuhrer! Respirate la polvere delle macerie e mettetevi il caschetto. Il vostro diritto di replica è sfortunatamente sepolto sotto una scuola di marzapane. Ne terremo ben conto quando con una gettata di cemento, provvederemo a una rapida ricostruzione. Vi dirò di più. Abbiamo già iniziato. Ma non guardatevi in giro inutilmente. Niente Aquila Due Tre Quattro. Aprite bene le orecchie: è una vibrazione sottile. Ma quale scossa d’assestamento. Cu-cù!E’ una dittatura silenziosa. Faremo piano, silenziosi. Con l’inno in sottofondo, state uniti, stretti, vicini, vicini. Risparmieremo sui gavettoni.

2 Risposte a “EDITTO ABRUZZESE.”

  1. amico Mart, a leggere questo tuo post fin dall’inizio e poi alla fine non fai altro che chiederti: madò ma davvero vivo in questo paese? La risposta è ovviamente si! e allora aggiungi anche cazzo e che merda! Altro che squilla questa.

    mestamente salutammo

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