L'AMORE AL TEMPO DELLE MALATTIE PROFESSIONALI.

:-"Vedi cara, non è semplice da esporre. Il problema suppongo consista nell’eccesso di lucidità. Forse sono divenuto troppo razionale. Si sa come funziona il meccanismo e qual è il risultato finale eppure non si finisce per dirsi – vabbè, tant’è, diamoci dentro. Una volta che ci arrivi all’ età della ragione lo sconforto è tale da lasciarti ben poco dell’entusiasmo dei quindici, vent’anni. Rimani così, guarda, esattamente così."
:- "Con le mane infilate nei pantaloni e la faccia di uno che è evidente, è da tutt’altra parte? "
:-"Da tutt’altra parte o anche semplicemente spento. Sto diventando uno spettatore, curioso a tratti, ma la partecipazione non è più così interessante. Forse perché non lo è mai stata."
:-"Ma l’amore con tutto questo che centra? "
:-"Non centra infatti ed è questo l’elemento preoccupante. Vedi, col diventare uomini c’è poco da guadagnare; finiscono col toglierti tutto per contratto. Tutto quel poco, ma è sempre qualcosa in più. E’ quella sorta di regola sociale che chiamano maturità: non ho ancora capito se se ne arrivi da sola o se siamo talmente convinti che debba arrivare e quindi ci coglie per suggestione. Inizia un lungo periodo di libertà vigilata essenzialmente diviso fra lavoro e sentimento stabile. Difficile sfuggirci, ma nella malaugurata sorte parrebbe che il sentimento sia la boa di salvataggio; tieniti ben aggrappato. "
:-"E invece?"
:-"Pare che al mio reparto sentimenti non ne importi assolutamente nulla. Hai presente i quindici anni? L’ansia, le mani sudate, il battito accelerato, il blocco allo stomaco, le delusioni e le illusioni? L’entusiasmo? Suppongo sia normale che col crescere vengano razionate. Ragionate anche, meno impulsi, più logica. Ma fino ad esaurirsi? "
:-"Esaurirsi? Sicuro? E’ più probabile ti manchi solo il contatto giusto. "
:-"Non credo di essere disponibile a prendermi cura di un ulteriore persona oltre alla mia se è questo che intendi. Nemmeno a sopportarne la vicinanza per più di un certo tempo. Ed è questo che mi fa pensare; le donne non mi hanno lasciato strascichi così dolorosi che possano comportare la loro completa esclusione; quelli sono discorsi cinematografici o d’ebbrezza. Tutto sommato non capisco nemmeno perché io stia qui a pormi e a porti questi dubbi. Probabile sia solo per ammazzare il tempo. In fondo il sentimento non l’ho mai cercato con troppa convinzione, non mi è mai parso troppo elegante andare da una donna a chiedere la sua misericordia. In questa esperienza pare sia necessario chiedere favori a chiunque. Ti insegnano ad iniziare con Gesù Cristo e poi da autodidatta ti sposti verso le donne. Che diciamolo, è gia un gran passo; ma il sottoscritto ha cambiato percorso. Dopo un po’ mi è parso evidente che con l’onnipotente era tempo sprecato. Con le donne molto meno, ma non ne sento comunque tutto questo bisogno. Può essere moralmente eccepibile ammetterlo, ma il mondo femminile è soprattutto una necessità fisica: per la compagnia intellettuale maschio e femmina si equivalgono. Il sentimento rosso mi rimane in coda, pare non mi sia di primaria necessità."
:-"Mio dio cara, sarò malato?"
:-"La malattia è soggettiva, i germi sono gli stessi, gli anticorpi sono personalizzati. Sei il più classico degli uomini con una differenza decisamente sostanziale; sei molto fiducioso della qualità della tua stessa compagnia e conseguentemente non temi la solitudine. E’ una fortuna e allo stesso tempo una grossa fregatura. Sta a te decidere se è preferibile perdersi il peggio e quel qualcosa di buono o beccarseli entrambi e contare su una lotteria fortunata. La bilancia alla fine pende sempre dalla parte del nero, quindi il rischio non è poi così alto. Ma tutto sommato ti posso anche capire. La stabilità tra il singolo e la coppia non consta di molte differenze; in due, oltre che finire per annoiarsi comunque della vita, c’è il rischio reale di doversi sopportare a vicenda. Da soli di tanto in tanto è più semplice darsela a gambe levate, i legami sentimentali sono un ulteriore vincolo e gli affetti sono frequente più difficili da spezzare delle catene. Siamo una civiltà dal sentimento più morale che sanguigno ed è il sangue e non la legge a portare in genere quel poco di libertà. "
:-"Questa è la fregatura. Libertà e sentimento sono due termini che non vanno per nulla d’accordo. Cara, tu hai qualche legame? "
:-"Sto con lo stesso tipo da dodici anni, alla faccia della coerenza d’intenti."
:-"Eh, in effetti. Domani ti tocca pure, è San Valentino."
:-"Già.  – Regalo, rose, sorpresa! ristorante, sesso, ti piace il mio programma?"
:-"Lo danno in tv, me lo guarderò dal divano."

6 Risposte a “L'AMORE AL TEMPO DELLE MALATTIE PROFESSIONALI.”

  1. attendo l’indirizzo a cui mandare il cd.

    ricorda che a me non piace il peperoncino, il sedano e tutte le interiora. coi dolci ci vado a nozze, ma niente anice. ghghghghghghgghhg 😛

    ma poi tipici…ma di dove?!?!!?

  2. è proprio vero Mart siamo arrivati a conclusioni opposte 😉 come i due narratori di Goethe, e Libertà e Sentimento non fanno rima con quel super io che ignora la regola del Nero

    a proposito della signora di colore che alla fine vince sempre:

    Ma vi perdono

    Perché in fondo portate nel cuore

    Sangue che è destinato a seccare

    Vivete un morire.

    Baustelle, corvo joe se non ricordo male

    dopo questa 😉 un saluto festoso di buon WE

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