THESE DAYS, SOME DAYS, ALWAYS

Questi giorni, la vita di montagna è così, come quest’asfalto che mi scivola sotto le ruote come binari. Liscio, pallido, bruciato dal sale. Una pelle rossa screpolata tra le nocche delle mani. Ruvida al tatto. Rude e insensibile come il padrone.

 

Certi giorni, la vita di montagna è irritante, come le buche sulla strada.

Rattoppate con garze di fortuna, dopo il passaggio deturpatore della modernità. Ti sbilanciano sull’asse, l’equilibrio interiore. Certi giorni, come le buche sulla strada, sono sempre dietro la curva, gli ostacoli.

 

Alcuni giorni, la vita di montagna non sa che fare. Come il cielo indeciso. Velato a trame incrociate nel centro, violeggiante e cupo all’origine, azzurro intenso all’orizzonte. Una mente confusa da se stessa. Ingannevole come un gatto selvatico.

Ti fusa, ti graffia.

 

Taluni giorni, la vita di montagna è irrespirabile. Soffocata dal traffico che non t’aspetti, deodorata da acri pire ardenti, di viti defunte. Di vita defunta. Respiri addensati di noia, soffocati nell’alcool di scarsa qualità.

 

Determinati giorni, la vita di montagna è debole. Come gli accumuli nevosi scarsi, sulle creste seghettate e nude. Come gli sprazzi ancora arroccati, nelle zone d’ombra. Come chi la vive con la paura di cambiare, la consuetudine sotto naftalina.

 

Immancabili giorni, la vita di montagna è inguardabile. Come le mezze colline e mezze montagne di piante, rinsecchite e rugose come una fronte accigliata. Polverose e dimenticate, come un libro in cima allo scaffale. Come la gente che abbassa lo sguardo. Come gli occhi indiscreti, tra gli spifferi dell’anima e delle persiane. 

 

Parecchi giorni, la vita di montagna è triste. Ingessata, indolente e spaesata, come vecchi stanchi, che trascinano le gambe all’esterno, a farsi scaldare il cuore, almeno dal sole.

 

Indaffarati giorni la vita di montagna è pettegola. Come lavandaie alla fontana, giovani mamme dall’estetista, casalinghe all’alimentari, donne di chiesa sul cimitero.

 

Numerosi giorni, la vita di montagna, è come tutti i giorni.

 

Tutti i giorni che penso. Che sono troppo metropolitano.

Per restare.

3 Risposte a “THESE DAYS, SOME DAYS, ALWAYS”

  1. Ogni tanto la montagna è la mia salvezza. Da sette anni la montagna è la mia via di fuga. Cerco la montagna ovunque, nei fazzoletti di cielo sereno tra le case, nei pini del parco, nelle curve delle colline dietro casa…

    Non sono metropolitana un cazzo, io.

    Ma devo star qua…almeno fino alla pensione, ahimè…un bacio

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