Tra i primi effetti collaterali a comparire e tra le più note e indesiderabili controindicazioni che possono insorgere, il senso del dovere, quella costrizione al fare, quella profusione innaturale ad eccedere, la tecnica della presenza costante, che si accompagnano al sentimento dal momento del suo instaurarsi, sono spesso la sua più fatale, irreparabile, condanna a morte. Il meccanismo perverso della sua autodistruzione. La naturalezza e l’istinto sono l’unico elisir di lunga vita. Tutto ciò che è forzato, è solo il mascheramento di una fine più o meno vicina. Di un meccanismo imperfetto. Il sentimento può vivere di vita propria, in vaso comunicante con la sua metà opposta. Per quanto non si possa essere d’accordo, la nostra ingombrante presenza, gli è spesso nociva. Lasciategli il suo tempo, i suoi ritmi. Saranno la durata della vostra felicità. Forse.
ciao stella. Son tornata. Come blogger intendo…per il resto mai me ne sono andata.
La dedizione al lavoro uccide. Lentamente.
non si ricordeno più la strada!!!
arriveno,mart!!!
pista
fa un cazzo di freddo! eviva, così porteno il cappottino-spettacolo e riposeno infreddoliti all’agriturismo! viva!
vadeno a casa a stramazzare! vivaaa!
pista
Dispenseno perle di saggezza! 🙂
uè ciao a te.
sempre splendide cose scrivi…
🙂
togli quel forse.
la mia collega ha attaccato alla paretina divisoria tra i nostri tavoli 2 adesivi di due tizi del wrestling…..mi sa che oggi massacreno 😀 a.b.
masterizzaveno un altro pò di cd ieri sera,madonna che giornata pure oggi…
pista